RdC - Ascoli, esplode la contestazione dei tifosi bianconeri. Cori e bombe carta, alta tensione a fine gara
"Esplode la contestazione dei tifosi bianconeri. Cori e bombe carta, alta tensione a fine gara", titola il Resto del Carlino.
Gli ultras hanno esposto uno striscione ‘Giocatori e società: via dalla nostra città’. Prima del match c’era stato il corteo.
E’ stata una giornata iniziata male e finita peggio per i tifosi dell’Ascoli. Lo striscione ‘Il dado è tratto, Pulcinelli ratto’ con il manichino appeso ha fatto presagire che sarebbe stata una serata non facile. I tifosi si sono ritrovati alle 19 a Piazza Immacolata e in corteo hanno sfilato manifestando il loro ‘Orgoglio Bianconero’ in viale Costantino Rozzi fino a sotto la Tribuna Centrale. Qualche coro, qualche insulto, qualche fiaccola lanciata ma con la segreta speranza di ‘raccontarla’ anche stavolta. I 9.408 tifosi allo stadio hanno fatto registrare il record di presenze stagionale. Un gran bel segnale lanciato comunque dalla tifoseria. Durante la partita cori e incitamento con una sola pausa, un malore prima di una ragazza che ha perso i sensi, poi di un ragazzo che ha avuto la necessità di essere soccorso dagli addetti della Croce Rossa che sono entrati in Curva Nord. Fortunatamente nulla di grave. Una ventina di bombe carta sono state fatte esplodere sulla ex pista di atletica a due passi dai fotografi appostati dietro la porta.
Tanti i cori contro la società alternati ai cori di incitamento alla squadra. Il gol di Botteghin ha fatto ‘esplodere’ invece un boato liberatorio ma subito dopo sono arrivate le reti del Bari e della Ternana a gelare il Del Duca. I lanciacori si sono prodigati ad incoraggiare i tifosi per concentrarsi sulla partita e sul futuro senza badare a cosa stava accadendo sugli altri campi. Prima del fischio finale, la sciarpata e i cori ‘Noi siamo l’Ascoli Calcio’ hanno rimbombato lungo la Vallata del Tronto seppur consapevoli del verdetto ormai imminente. Al triplice fischio ancora bombe carta e insulti ai calciatori che si stavano avvicinando sotto la Curva Nord ma sono stati invitati a rientrare negli spogliatoi. Gli ultras hanno esposto uno striscione ‘Giocatori e società: via dalla nostra città’. Sul prato il presidente Neri al telefono (con Pulcinelli?) e il ds Giannitti hanno invitato i calciatori a rientrare. I tifosi si sono accalcati sotto la tribuna e c’è stato ancora un lancio di bombe carta verso le auto della Polizia parcheggiate davanti allo stadio. I celerini hanno risposto con un lancio di un paio di lacrimogeni che sono serviti per disperdere la folla. Ma è stata una cosa momentanea i tifosi sono tornati spaccando tutto ciò che si poteva rompere e provando ancora ad entrare. Alla fine sono stati ancora i reparti della Celere ad allontanare i tifosi che hanno continuato a lanciare bombe carta verso gli spogliatoi.