
La settimana di Lasagna: perché è giusto, nonostante i fischi, puntarci ancora
È un periodo di particolari pressioni, per Kevin Lasagna. A lui principalmente è richiesto lo sforzo di gonfiare la rete ed è lui che si porta dietro il peso della responsabilità di tutto il reparto offensivo essendo il più navigato, l'uomo con più anni di esperienza in Serie A. Fischiato al San Nicola nella gara contro il Palermo, in particolare per aver sbagliato un goal a tu per tu con il portiere, è da tutto l'anno mormorato e criticato da una parte della tifoseria che si aspettava numeri diversi da uno degli acquisti più discussi dell’estate. Eppure, nonostante tutto, puntare ancora su di lui è non solo legittimo, ma necessario.
In fondo, il suo contributo a questa stagione non è affatto trascurabile. Con 6 reti in campionato, Lasagna è attualmente il capocannoniere della squadra. Può sembrare un bottino contenuto per chi si porta dietro il peso di quelle aspettative, ma in una stagione complicata e altalenante come quella biancorossa, quei gol sono stati spesso decisivi per tenere accesa la speranza playoff.
La frustrazione del pubblico è comprensibile, certo. Le aspettative, come spesso accade con nomi di un certo peso, erano altre: ci si attendeva una figura trascinante, un terminale offensivo in grado di incidere con continuità. E invece Lasagna è stato spesso intermittente, a volte persino spaesato. Ma criticare senza guardare il contesto rischia di essere miope.
Il Bari di quest’anno è una squadra rifondata su basi tattiche e tecniche con l’arrivo di Longo. Ha cambiato assetto, principi di gioco, uomini. E tra chi ha dovuto adattarsi più di tutti c'è proprio Lasagna, che per caratteristiche rende di più in spazi larghi, attaccando la profondità, piuttosto che ricevere palla spalle alla porta in area affollata.
Va detto anche che non è mai venuto meno l’impegno, né la disponibilità a sacrificarsi per la squadra. Lasagna ha corso, pressato, ha provato a mettersi al servizio del gruppo anche nei momenti in cui il gol sembrava un miraggio. E se il Bari è ancora in corsa per i playoff – all’ottavo posto con lo scontro diretto contro il Südtirol all’orizzonte – lo deve anche alle sue reti.
Contro il Südtirol, in una gara spartiacque della stagione, l'attaccante classe 92 sarà ancora centrale. E con una squadra che ha ritrovato compattezza e solidità, serve come il pane uno come lui davanti: che faccia movimento, che apra spazi per il compagno di reparto, che provi a sbloccarsi e far sbloccare l’intero ambiente.
Il pubblico ha tutto il diritto di esprimere delusione. Ma forse è il momento di capire che oggi, più che mai, il Bari ha bisogno del miglior Lasagna. E per farlo rendere, servono fiducia, sostegno e continuità. I gol arriveranno, e chissà che non siano proprio i suoi a fare la differenza nelle settimane decisive.







