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A Bari "problema", a Salerno soluzione: sfida tra "multiproprietà". 4000 tifosi al San NicolaTuttoB.com
Lotito, ex patron granata
© foto di TuttoSalernitana.com
Oggi alle 07:00Serie B
di Luca Esposito
per Tuttomercatoweb.com

A Bari "problema", a Salerno soluzione: sfida tra "multiproprietà". 4000 tifosi al San Nicola

Quella tra Bari e Salernitana è partita che riporta in auge l'argomento multiproprietà. Se, su sponda biancorossa, moltissimi tifosi hanno addirittura deciso di allontanarsi dagli spalti in segno di dissenso verso una normativa che, a detta degli ultras, rischia di frenare le ambizioni di un club così blasonato, in casa granata si inizia a rimpiangere il tandem Lotito-Mezzaroma che, ad oggi, risulta il più vincente della storia. Il duo romano, con l'ausilio del direttore sportivo Angelo Fabiani, ha preso il timone della Bersagliera in serie D, dopo il secondo fallimento nel giro di cinque anni e con l'impossibilità di utilizzare il logo del cavalluccio e la denominazione originaria. In meno di 10 anni, al netto della contestazione di parte del pubblico, Lotito ha vinto 4 campionati, due coppe, riacquistato il marchio dall'Energy Power dell'ex presidente Antonio Lombardi, messo a nuovo il manto erboso dell'Arechi e fatto investimenti per l'attuale centro sportivo. Senza dimenticare che il rapporto diretto con una realtà di caratura internazionale come la Lazio permise di avere una corsia preferenziale per calciatori che non avrebbero trovato spazio in biancoceleste, ma che fecero la differenza in maglia granata. Il ritorno in A dopo un'attesa di quasi 23 anni mise a tacere teorie fantasiose come quelle del galleggiamento e del freno a mano, con la società che fu poi gestita per sei mesi da un trust e che ebbe la possibilità di autofinanziarsi e fare un buon mercato in A grazie a un bilancio in attivo e ai fondi lasciati a disposizione dai presidenti uscenti. Quella che per Salerno è stata soluzione, a Bari è considerata problematica. Al punto che, come detto, migliaia di tifosi si sono allontanati dal San Nicola dimenticando che solo un gol di Pavoletti al 95' impedì alla squadra del tandem Polito-Mignani di fare subito il doppio salto. Certo, entro il 2028 De Laurentiis sarà costretto a trovare una soluzione, ma proprio la vicenda Salernitana insegna che piazze del genere non possono che attrarre acquirenti. E il tema è sempre lo stesso: in un calcio in crisi economica e con società che stanno fallendo addirittura prima che un campionato finisca, ha senso vietare ad un imprenditore facoltoso di guidare una squadra solo perchè parente di un altro presidente? La FIGC appare molto intransigente in merito e anche a livello internazionale sembra si vada verso una chiusura totale delle multiproprietà, ma forse le tifoserie hanno affrontato la questione con un pizzico di superficialità.

Ma quello della doppia proprietà non è l'unico argomento che rende più interessante la gara in programma domani sera alle 19:30. Anzitutto il gemellaggio, consolidatosi nel corso del tempo e sancito 41 anni fa. Proprio per questo al San Nicola ci potrebbe essere il record di presenze, con 4000 cuori granata pronti a vivere una giornata all'insegna dei veri valori dello sport. E poi i tanti ex. Tello, a Salerno, non ha mai inciso. Sul versante opposto Bari si gode un Radunovic nel pieno della maturità e il tandem difensivo Pucino-Mantovani che contribuì a salvare la Bersagliera dalla retrocessione nel giugno del 2019 (doppio spareggio con il Venezia, a ridosso del centenario) e che sta garantendo un rendimento eccellente. E poi c'è Maggiore. Triennio negativo all'ombra dell'Arechi e già due gol con la nuova maglia, pur con l'ultima prova in casa del Sassuolo tutt'altro che positiva. E infine Bellomo, una meteora in granata e una bandiera del Bari pronta presumibilmente a chiudere la carriera in un contesto ambientale che gli ha permesso di esprimersi a discreti livelli anche con altre società.

Sul campo, ovviamente, tutte queste curiosità avranno un'incidenza vicina allo zero. Il Bari dovrà a tutti i costi vincere per alimentare il sogno playoff e dare un senso al pareggio di prestigio ottenuto col Sassuolo. La Salernitana, penultima e a -2 dalla zona salvezza, non può prescindere da un risultato positivo e dovrà invertire il trend fuori casa. Negli ultimi 28 mesi la formazione cara a patron Iervolino ha vinto in trasferta soltanto in 4 occasioni. Una delle peggiori strisce di sempre nei campionati professionistici. Ed è addirittura dal 2023 che il team dell'ippocampo non ottiene due successi consecutivi: c'era Nicola in panchina, era serie A e Candreva e compagni superarono in rapida successione Spezia e Lazio portandosi addirittura in settima posizione. Oggi è un'altra storia e la Salernitana è a caccia della svolta. Dopo la sosta calendario di fuoco con i match altamente proibitivi contro Palermo e Juve Stabia. E' da questo trittico che si capiranno le reali possibilità di salvezza di una squadra nata nel caos l'estate scorsa, non propriamente rinforzatasi a gennaio e che deve vincerne almeno cinque su nove per evitare un doppio salto che avrebbe risvolti sportivamente parlando drammatici per una città appassionata di calcio e che sta vivendo un incubo a causa delle tante promesse non mantenute dalla proprietà.