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Venezia, Vanoli: "Finalmente stiamo tutti bene. Brescia? Attenzione agli inserimenti"
Sono due i punti che separano il Venezia dal primo posto nella classifica di Serie B attualmente occupato dal Parma. Per dare l'assalto alla vetta la formazione di Paolo Vanoli dovrà avere la meglio nel match di domani del Brescia al 'Rigamonti'.
Sulla gara si è espresso il tecnico dei lagunari nella consueta conferenza stampa della vigilia: “Fortunatamente stiamo tutti bene, è recuperato anche Candela, per Jajalo e Olivieri siamo vicini, si inizia a vedere la luce - si legge su TuttoVeneziaSport -. Speriamo di avere presto anche Svoboda. Ora affrontiamo questa sfida difficile, senza pubblico, contro una squadra tignosa, determinata, concentrata, subire zero gol in due partite in questo campionato vuol dire tanto. Hanno cambiato ma Gastaldello ha mantenuto l’ossatura con Cistana e Bisoli che rientrerà quasi sicuramente, con l’inserimento di giocatori interessanti. Hanno forse perso un po’ di qualità offensiva, ma ora sono ancora più squadra. Sarà un altro test di sofferenza e ci dobbiamo stare. L’identità dipende dall’idea di gioco, non dagli uomini. L’idea di gioco poi sicuramente viene cambiata con i calciatori, perché ognuno ha le sue caratteristiche, ogni centrocampista ha determinate qualità. Quando dico che sto andando a cercare continuità di idee è perché devo riuscire a sfruttare al meglio tutti i giocatori che ho, poi man mano l’idea può svilupparsi diversamente. Cheryshev è differente da Johnsen, come Pohjanpalo è differente da Gytkjaer. Dobbiamo ancora trovare un calcio posizionale, dobbiamo occupare meglio gli spazi e il campo, a volte siamo ancora un po’ attratti dalla palla, non abbiamo la pazienza di gestire il momento. Di settimana in settimana però sto vedendo una buona crescita, l’anno scorso dopo la fine dell’ultimo mese siamo riusciti a essere fluidi indipendentemente dal sistema”.
Spazio, poi, al suo pensiero sul Brescia di Daniele Gastaldello: “Dovremo stare attenti a tutto, sono partiti a quattro, ora con Fares e Dickmann sono passati a cinque in mezzo. Davanti portano l’uno due che indipendentemente dal cambio dietro sanno fare, dobbiamo stare molto attenti dall’inserimento del trequarti, ma anche di Bianchi che è brevilineo e sa saltare l’uomo. Ai ragazzi ho detto che secondo me una squadra forte deve capire il momento in cui fare la transizione, quando rallentare, per caratteristiche dei giocatori abbiamo a volte la transizione ma siamo forti anche nell’aver pazienza nell’andare a colpire nell’ultimo terzo, Pierini e Johnsen devono diventare bravi nell’uno contro uno, così come ho Cheryshev”.
Sulla gara si è espresso il tecnico dei lagunari nella consueta conferenza stampa della vigilia: “Fortunatamente stiamo tutti bene, è recuperato anche Candela, per Jajalo e Olivieri siamo vicini, si inizia a vedere la luce - si legge su TuttoVeneziaSport -. Speriamo di avere presto anche Svoboda. Ora affrontiamo questa sfida difficile, senza pubblico, contro una squadra tignosa, determinata, concentrata, subire zero gol in due partite in questo campionato vuol dire tanto. Hanno cambiato ma Gastaldello ha mantenuto l’ossatura con Cistana e Bisoli che rientrerà quasi sicuramente, con l’inserimento di giocatori interessanti. Hanno forse perso un po’ di qualità offensiva, ma ora sono ancora più squadra. Sarà un altro test di sofferenza e ci dobbiamo stare. L’identità dipende dall’idea di gioco, non dagli uomini. L’idea di gioco poi sicuramente viene cambiata con i calciatori, perché ognuno ha le sue caratteristiche, ogni centrocampista ha determinate qualità. Quando dico che sto andando a cercare continuità di idee è perché devo riuscire a sfruttare al meglio tutti i giocatori che ho, poi man mano l’idea può svilupparsi diversamente. Cheryshev è differente da Johnsen, come Pohjanpalo è differente da Gytkjaer. Dobbiamo ancora trovare un calcio posizionale, dobbiamo occupare meglio gli spazi e il campo, a volte siamo ancora un po’ attratti dalla palla, non abbiamo la pazienza di gestire il momento. Di settimana in settimana però sto vedendo una buona crescita, l’anno scorso dopo la fine dell’ultimo mese siamo riusciti a essere fluidi indipendentemente dal sistema”.
Spazio, poi, al suo pensiero sul Brescia di Daniele Gastaldello: “Dovremo stare attenti a tutto, sono partiti a quattro, ora con Fares e Dickmann sono passati a cinque in mezzo. Davanti portano l’uno due che indipendentemente dal cambio dietro sanno fare, dobbiamo stare molto attenti dall’inserimento del trequarti, ma anche di Bianchi che è brevilineo e sa saltare l’uomo. Ai ragazzi ho detto che secondo me una squadra forte deve capire il momento in cui fare la transizione, quando rallentare, per caratteristiche dei giocatori abbiamo a volte la transizione ma siamo forti anche nell’aver pazienza nell’andare a colpire nell’ultimo terzo, Pierini e Johnsen devono diventare bravi nell’uno contro uno, così come ho Cheryshev”.
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