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Verona, Vava:"Per me il bicchiere è mezzo pieno"

Verona, Vava:"Per me il bicchiere è mezzo pieno"TuttoB.com
© foto di Tommaso Sabino
lunedì 7 giugno 2010, 18:18Calcio in pillole
di Francesco Rossi
fonte larena
Il tecnico:"Vincere a Pescara non è impossibile. Penso positivo"

Vavassori pensa positivo. La perla di Russo che ha riequilibrato il risultato all'ultimo assalto gialloblù gli ha restituito il sorriso. Un po' tirato, certo, ma sincero. Perché «quel gol lì tiene viva la nostra speranza», insegna ai cronisti.

Quanto poi quella speranza possa effettivamente indirizzare il futuro il timoniere bergamasco non lo sa: «Percentuali? Quelle le lascio calcolare a voi», aggiunge.

E poi: «Andiamo a Pescara a fare l'ultima gara, la gara decisiva. È chiaro: si può perdere ma si può anche vincere», ricorda rifacendo Lapalisse. «In ogni caso la pressione non l'avremo addosso solo noi, ma anche loro».

CALO DI AGGRESSIVITÀ. La cronaca del «Vava» è essenziale, lucida: «Avevamo preparato la partita in un certo modo e si era anche incanalata bene. Siamo partiti come volevamo, abbamo fatto il gol e abbiamo anche avuto un paio di occasioni per raddoppiare», recita il tecnico. «Purtroppo in certe fasi abbiamo la tendenza, pericolosa, di stare a guardare gli altri. Perdiamo aggressività, caliamo il ritmo». E l'avversario, fa capire l'allenatore, prende fatalmente campo e fiducia: «È così», conferma Vavassori, «ma è anche vero che nel primo tempo avevamo comunque rischiato pochissimo».

Altra storia al cambio di campo: «La ripresa si è aperta sull'episodio del rigore e la gara è cambiata. Non solo per il gol», rileva l'allenatore del Verona, «ma anche perché ci siamo trovati con l'uomo in meno in condizioni psicologiche e ambientali durissime».

NERVOSISMO. E il nervosismo ha cominciato ad affiorare un po' ovunque in maniera palpabile: «La forza del giocatore», spiega il «Vava», «è quella di non perdere mai lucidità durante la gara. Dopodiché è ovvio che se sei affaticato puoi commettere certi errori».

Sulla presunta manata di Pugliese, in ogni caso, l'allenatore gialloblù riporta la versione dell'indiziato: «Il giocatore mi ha giurato di aver colpito la palla col petto. Io non posso ancora parlare ma dico che se fosse vero l'episodio per noi sarebbe stato molto penalizzante. Per noi su quell'azione è cambiato tutto».

DA BERRETTONI A RUSSO. Per fortuna ci ha pensato Russo, a fil di sirena, a ridare ossigeno alla truppa gialloblù. La sua girata nel mischione è una specie di scossa, quella che mantiene la B alla portata: «Ma anche prima di quell'azione avevamo creato occasioni. Penso a Berrettoni. Al pari ci si poteva arrivare prima, a dispetto dell'inferiorità numerica e delle oggettive difficoltà. E comunque a me sta bene così», alza lo sguardo Vavassori. «Se guardo il risultato io mi tengo il bicchiere mezzo pieno».

Il Bentegodi si è ormai svuotato. L'urlo della Sud è diventato un eco: «Pubblico da serie A? Tocchiamo ferro», sogghigna l'allenatore. «Per ora c'è da raggiungere la B. Facciamo un passo per volta...».