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Shpendi: "La maglia del Cesena è motivo d'orgoglio e appartenenza. Come Romagna Mia"
“Indossare la maglia del Cesena è un motivo di orgoglio e di appartenenza, ogni volta che in spogliatoio mi metto quella maglia sento di dover dare tutto per questa città e per questi tifosi.” Cristian Shpendi, attaccante dei romagnoli e capocannoniere della Serie B, parla così ai canali ufficiali del club del suo rapporto con il club e la piazza romagnola: “Segnare sotto la Curva Mara è ogni volta un’emozione nuova, indescrivibile. A fine partita cantiamo sempre ‘Romagna Mia’ che è l’essenza del Cesena, l’unione fra squadra, città e tifosi. Sento sempre la felicità e ogni volta è un’emozione fantastica intonarla sotto la curva. - continua l'italo-albanese - In questo momento sto bene, mi sento molto bene e stiamo passando buone settimane con la squadra per via dei risultati ottenuti".
“Sono arrivato nel 2019 a Cesena, faccio due anni nel settore giovanile prima di approdare in prima squadra nel 2022 quando uscimmo malamente nei play off contro il Lecco. - continua l'attaccante parlando del suo percorso in bianconero - Forse è stato il punto più basso della mia avventura qui e da lì ho deciso di ripartire più forte perché mi sentivo in dovere di dare qualcosa in più a Cesena. Sono stato male quell’estate, sentivo il peso di non aver dato quello che potevo e nella mia testa è scattato il desiderio di dare qualcosa ai tifosi e alla società, l’unica cosa che ho pensato era di lavorare al 200% con la mente libera per tirare fuori il meglio di me. E a oggi penso sia stata la strada giusta”.
Infine un pensiero al gemello Stiven, attualmente in forza alla Carrarese: “Abbiamo sempre giocato a calcio anche se era lui quello più innamorato di questo sport. Quando andavamo a giocare con nostro padre a volte non volevo uscire dalla macchina per farlo, non era il mio primo obiettivo. Mi piaceva guardare la luna e il cielo sognando di fare l’astronauta. Con lui ho un rapporto speciale, che chi non ha un gemello non può capire, ci sentiamo come una cosa sola.
“Sono arrivato nel 2019 a Cesena, faccio due anni nel settore giovanile prima di approdare in prima squadra nel 2022 quando uscimmo malamente nei play off contro il Lecco. - continua l'attaccante parlando del suo percorso in bianconero - Forse è stato il punto più basso della mia avventura qui e da lì ho deciso di ripartire più forte perché mi sentivo in dovere di dare qualcosa in più a Cesena. Sono stato male quell’estate, sentivo il peso di non aver dato quello che potevo e nella mia testa è scattato il desiderio di dare qualcosa ai tifosi e alla società, l’unica cosa che ho pensato era di lavorare al 200% con la mente libera per tirare fuori il meglio di me. E a oggi penso sia stata la strada giusta”.
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