PadovaOggi - Piccinini: "Gruppo, umiltà, ambiente famigliare: il Cittadella mi è già entrato dentro"
Gli 8' del debutto nel 2020 in A con il Sassuolo, poi 98 presenze in Serie C tra Vis Pesaro e Pergolettese, il tutto a 22 anni ancora da compiere il prossimo 31 dicembre. Benvenuti nel mondo del nuovo acquisto del Cittadella, il difensore centrale Stefano Piccinini. Da Scandiano, paese in provincia di Reggio Emilia, alla conquista di un posto al sole nel cuore della difesa del Citta: «L'amichevole con la Spal è andata bene. Ho fatto 90' e sto bene fisicamente. Il primo impatto con la nuova realtà? Società molto seria e disponibile. Lo staff si è messo subito a disposizione e non è scontato. Come ho detto alle persone più vicine a me sento grande famigliarità. Percepisci grande attaccamento e capisci come il Cittadella venga prima di ogni altra cosa. Sono un difensore a cui piace avere la palla tra i piedi e al tempo stesso ama i duelli in marcatura sull'uomo. Non vedo l'ora di scendere in campo e di fare gioire i tifosi. Nelle ultime stagioni sono andato in rete con discreta regolarità. Mi piace il duello a tutto campo. Con intelligenza ed organizzazione».
Sempre Piccinini: «Fin da subito mi sono sentito integrato e partecipe con i compagni. Con tutte le figure del club senti grande senso di appartanenza con questa realtà. La trattativa? È stata un lampo. Marchetti ha puntato su di me e sono contento di essere qui. Il Cittadella è sempre stata una mia prima scelta. I miei amici Felicioli e Giraudo hanno giocato qui e me ne hanno parlato stra-bene dell'ambiente e della squadra. Non ho avuto dubbi in nessun momento. Le richieste di Gorini? Rispetto per le persone e per le regole. Sembrano aspetti scontati nel calcio, ma in tante squadre non lo sono affatto. Dopo Modena ha iniziato a spiegarmi qualche dettaglio tattico, soprattutto il modo di stare in campo».
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E sui riferimenti calcistici, idee chiarissime: «Mi piace tantissimo Sergio Ramos, ma non ci assomiglio tanto. Dei difensori italiani mi piaceva tantissimo Chiellini. Faceva cose semplici, ma sempre benissimo».