Cosenza, Caserta: "Grande prestazione, c'è rabbia per il risultato. Classifica? La guarderemo a fine marzo..."
Cosenza ko a Cremona nella 20esima giornata di Serie B. Queste le dichiarazioni di Fabio Caserta, tecnico dei rossoblù, al termine dell'incontro: “La partita è stata giocata a viso aperto da parte della mia squadra, è stata una grande prestazione e siamo arrabbiati per il risultato finale. Dispiace, ma ho visto quello che volevo, la squadra è tornata a essere aggressiva, spregiudicata, giocandosela dal primo all’ultimo minuto contro un avversario forte.
La risposta che cercavo, sono contentissimo della prestazione, non meritavamo assolutamente la sconfitta. Purtroppo il calcio è anche questo. Bisogna ripartire dalla prestazione, cercando di fare meno errori possibile, perché il gol è nato da un errore nostro e non si possono commettere contro queste squadre. C’è amarezza ma non era facile venire a Cremona e fare una prestazione del genere.
Non guardo la classifica, quello lo faremo a fine marzo. Adesso l’obiettivo è tornare alla vittoria e sfruttare le occasioni che creiamo. Anche oggi è arrivato l’ennesimo palo. Questo è un dato che ci deve fare riflettere per continuare a lavorare e migliorare. Questo però deve essere l’atteggiamento che ci deve accompagnare fino alla fine: non possiamo avere cali di tensione e non lasciare nulla di intentato. Capisco che è difficile soprattutto per i calciatori tornare a casa con zero punti. Ma questo atteggiamento alla fine porta i risultati. Bisogna stare vicini a questa squadra, come hanno fatto i tifosi, che ringraziamo.
Sapevamo le difficoltà che potevamo trovare. Dal 4-3-3 ci siamo spostati al 4-2-3-1 per limitare le fonti di gioco della Cremonese e la squadra lo ha fatto benissimo. Abbiamo accettato l’uno contro uno a tutto campo e non era facile.
Zuccon aveva dato tanto, Praszelik non ce la faceva più ed era anche ammonito. Abbiamo cambiato assetto, mettendo due attaccanti puri come Crespi e Tutino. Abbiamo provato a recuperarla negli ultimi dieci minuti, andandoci molto vicino.
Sul calcio d’angolo, non stando in campo non so se la palla è stata chiamata da Micai. Lo abbiamo regalato e di chi sia la colpa o meno conta ben poco. Gli episodi nel calcio fanno la differenza, quella palla andava gestita in modo diverso. Potevamo anche evitare l’angolo. La colpa non è di Rispoli o Micai, ma di tutti, perché poi dovevamo stare attenti sul calcio d’angolo. Bisogna analizzare quello che è accaduto per migliorare”.