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GdS - Cosenza, la penalizzazione non è... una partita chiusa. L’avv. Montalto: "Fiducioso nella Corte d’Appello"

GdS - Cosenza, la penalizzazione non è... una partita chiusa. L’avv. Montalto: "Fiducioso nella Corte d’Appello"TuttoB.com
Guarascio
© foto di Francesco De Cicco/TuttoLegaPro.com
lunedì 9 settembre 2024, 09:07Cosenza
di Marco Lombardi

"Cosenza, la penalizzazione non è... una partita chiusa. L’avv. Montalto: 'Fiducioso nella Corte d’Appello'", titola la Gazzetta del Sud. 

Il club lavora sodo per annullare la sanzione.

Trent’anni dopo, il Cosenza si è trovato a fare i conti con una dura penalizzazione nel campionato cadetto. La “partita” con gli organi federali non è ancora terminata, come spiega l’avvocato Federico Montalto: «Non avendo visto le carte processuali posso parlare solo in linee generali. Mi sento di esprimere la mia vicinanza al Cosenza e a Roberta Anania. Sono fiducioso che la Corte d’Appello, in applicazione dell’articolo 13 comma 2 del codice di giustizia sportiva, possa prendere in considerazione le circostanze attenuanti. Il Collegio difensivo, comunque, è composto da luminari della materia come i legali dello studio Tonucci, De Gregorio e Fantini e Lubrano. Ragion per cui sia il Cosenza sia Anania sono in buone mani».

L’avvocato cassazionista, tra i primi in Italia perfezionati in diritto e management dello sport (nel 1999: ndr), estende la sua analisi: «I soggetti sono tenuti all’osservanza del Codice e ovviamente la società risponde direttamente dell’operato di chi la rappresenta ai sensi delle norme federali. Tuttavia, ritengo severe le sanzioni comminate. I legali hanno eccepito una serie di circostanze attenuanti». Montalto, già coordinatore della commissione di diritto sportivo e patrocinatore davanti agli organi di giustizia sportiva per agenti e calciatori, confida in una riduzione della “pena”: «Le società professionistiche sono tenute al versamento delle ritenute Irpef, contributi Inps, del fondo di fine carriera e dei relativi emolumenti. Questa sentenza citata dal Tribunale federale nazionale però non fa giurisprudenza e non prova nulla sui comportamenti rilevati sul piano disciplinare e nulla soprattutto sull’irrogazione e applicazione delle sanzioni comminate. Mi auguro quindi che la Corte diminuisca le sanzioni, tenendo conto dell’assenza di recidiva per Anania e per il Cosenza, ristabilendo inoltre il principio di par condicio della competizione sportiva, un principio cardine dell’ordinamento sportivo. L’organo di secondo grado ha più volte sentenziato, con conferma delle statuizioni davanti al Collegio di garanzia del Coni, che il giudicante può porre in considerazione le circostanze attenuanti, nei limiti della sanzione da applicare per il Cosenza e diminuendo le sanzioni applicate anche al di sotto dei minimi edittali per Anania». Il Cosenza (4 punti di penalizzazione e 10 mila euro d’ammenda) e Anania (18 mesi d’inibizione) hanno tempo fino a venerdì per depositare il ricorso contro la decisione del Tribunale nazionale federale.

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