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Grosseto, la speranza nella giustizia

Grosseto, la speranza nella giustiziaTuttoB.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
lunedì 20 agosto 2012, 13:57Grosseto
di Federico Errante
fonte grossetosport - Carlo Vellutini

Una partita che non si giocherà su un rettangolo verde, ma di fronte ai freddi tavolini dell’ex Ostello della Gioventù del Foro Italico di Roma. Una battaglia che, in molti, definiscono di civiltà nella patria del diritto codificato. Avvocati che parlano e legali che pensano solamente a lavorare per far valere le proprie ragioni. Parole che tendono spesso ad influenzare chi deve decidere con la speranza che il giudice sia terzo e lo sia fino in fondo, anche se appartiene alla stessa Figc di cui è parte il procuratore federale.

Il Grosseto, questo pomeriggio, cercherà di ribaltare una sentenza che, purtroppo, sembrava già scritta da parte della Commissione Disciplinare. E lo farà con un memoriale, che a differenza di quanto dicano i soliti beninformati (ma vorrei sapere da chi, perché ciò così regolare non sarebbe) è ben più dettagliato di quello di primo grado, ricco di testimonianze e, secondo qualcuno, anche con qualche asso nella manica che, però, la società non ha mai confermato.

La speranza di tutti è che la Corte di Giustizia Federale, questa volta, legga ciò che il memoriale contiene, perché quanto accaduto di fronte alla Commissione Disciplinare non è piaciuto a molti. Di fatto si è deciso quasi un copia/incolla dell’atto di deferimento del procuratore Palazzi smussando solo la parte che riguarda le aggravanti.

Chiunque abbia competenze legislative, soprattutto se non interessato al Grosseto, continua a non capire come si faccia nel 2012 a pensare di condannare un presidente per illecito sportivo senza prove e solo sulla parola di un reo confesso. Tra l’altro senza contraddittorio tra le parti (come vuole la legge che, credo, in questo Paese ancora valga qualcosa). Pare normale che chi difende società interessate, che a tavolino vorrebbero ottenere ciò che non sono riuscite a conquistare sul campo, tiri acqua al suo mulino. Ed è normale che si siano rivolti a chi, per anni, il ruolo di procuratore, seppur da vice, lo ha svolto e dunque è decisamente più colpevolista di altri. Ognuno dunque fa il suo lavoro, chi deve difendere difende, chi deve accusare accusa.

Il Grosseto si presenterà forte di una certezza: che le carte in mano ci sono e che, sul piano del diritto, ha ragione in toto. Ma anche su quello del buonsenso. Una società di calcio, infatti, è un’azienda che dà lavoro, tra diretto ed indotto, ad una settantina di persone. E’ giusto penalizzarla in maniera tale da rischiare di farla chiudere? E’ giusto colpire una società che ha bilanci sanissimi? E’ giusto lasciare in mezzo alla strada gente che lavora (e non mi riferisco ai giocatori)? Secondo me no! Ed anche questo alla fine deve contare. Per Palazzi sicuramente no, per chi difende interessi di parte no. Ma a noi anche questo interessa. E non è giusto che una terra come la nostra, che ha dimostrato in questi giorni di essere un fiore all’occhiello di questo Paese (ma anche a livello internazionale con il caso concordia) nel saper gestire emergenze anche gravi, debba essere penalizzata nell’immagine solo sulla parola di chi, la stessa Figc, ha già condannato.