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Cremonese, Corini: "Obiettivo chiaro, come dice il contratto. Rosa fra le più forti di B"
“Il potenziale c’è, ieri ho parlato con i ragazzi per iniziare a responsabilizzarli. Dobbiamo metterci qualcosa di diverso, perché fin’ora non è stato sufficiente. Avere la pressione è un privilegio, ma bisogna essere preparati”. Il neo tecnico della Cremonese Eugenio Corini esordisce così in conferenza stampa presentandosi alla nuova piazza facendo il punto sulla condizione in cui ha trovato la squadra: “Il gruppo è coeso come mi avevano anticipato, si è sempre messo a disposizione e li ho visto motivati e vogliosi, c’è tutto per fare un campionato da protagonista. - prosegue Corini come riporta - Cuoregrigiorosso.it - Ma dobbiamo migliorare giorno dopo giorno, con il fuoco dentro, ricreando la mentalità giusta perché tutto passa dalla testa”.
Spazio poi al modulo e alle scelte, in particolare alla posizione di quel Jari Vandeputte che come mezzala non ha reso secondo le aspettative estive: “Si tratta di un giocatore evoluto, con qualità tecniche, ma non dobbiamo pensare a lui come quello che ci fa vincere le partite da solo. Per quanto riguarda il sistema di gioco un’idea ce l’ho, ma è l’unico piccolo vantaggio che posso avere nei confronti della Juve Stabia e non voglio bruciarmelo. Anche perché ho un’idea un po’ più evoluta di quello che può essere lo schema, cioè che comprende l’occupazione dei vari spazi. - prosegue ancora Corini- Ora mancano dei nazionali, poi alla ripresa forse due giocatori importanti come Castagnetti e Johnsen. Vazquez come regista basso? Franco può giocare ovunque, è un valore, ma dobbiamo valutare dove far uscire il gioco. La squadra deve avere un calcio dinamico, e le caratteristiche ci sono. Ma sono gli ultimi 30 metri a creare problemi perché le squadre si chiudono e poi magari ti infilano in contropiede”.
Corini poi parla delle pressioni della piazza confrontandole con quelle di Palermo: “In Sicilia dovevamo consolidare la categoria, poi arrivare ai play off e l’abbiamo fatto. Qui mi sembra chiaro quale sia l’obiettivo come dimostra anche il mio contratto. Ritengo che la rosa di questa squadra sia fra le più forti, la società è molto solida e c’è un grande centro sportivo. Hanno rivisto la Serie A e vogliono tornarci, c’è ambizione. - prosegue il tecnico parlando del suo passato bresciano - Per quanto riguarda il mio passato, ho allenato tante squadre. Sono concentrato su quello che rappresenta per me la Cremonese adesso, cerco di farmi apprezzare per il mio lavoro, e ritengo fondamentale il supporto della gente”.
Infine spazio al prossimo avversario e alla rivali per la promozione: “La Juve Stabia la paragono al Catanzaro dello scorso anno, andiamo in uno stadio caldo e piccolo e dobbiamo cercare di fare risultato. La Serie B è uno dei campionati più difficili, lo scorso anno c’erano 4 squadre dominanti per il percorso fatto in precedenza, come Parma e Venezia. Ora c’è uno spazio importante per inserirsi in questo gruppo, bisogna saperci stare dentro nella categoria”.
Spazio poi al modulo e alle scelte, in particolare alla posizione di quel Jari Vandeputte che come mezzala non ha reso secondo le aspettative estive: “Si tratta di un giocatore evoluto, con qualità tecniche, ma non dobbiamo pensare a lui come quello che ci fa vincere le partite da solo. Per quanto riguarda il sistema di gioco un’idea ce l’ho, ma è l’unico piccolo vantaggio che posso avere nei confronti della Juve Stabia e non voglio bruciarmelo. Anche perché ho un’idea un po’ più evoluta di quello che può essere lo schema, cioè che comprende l’occupazione dei vari spazi. - prosegue ancora Corini- Ora mancano dei nazionali, poi alla ripresa forse due giocatori importanti come Castagnetti e Johnsen. Vazquez come regista basso? Franco può giocare ovunque, è un valore, ma dobbiamo valutare dove far uscire il gioco. La squadra deve avere un calcio dinamico, e le caratteristiche ci sono. Ma sono gli ultimi 30 metri a creare problemi perché le squadre si chiudono e poi magari ti infilano in contropiede”.
Corini poi parla delle pressioni della piazza confrontandole con quelle di Palermo: “In Sicilia dovevamo consolidare la categoria, poi arrivare ai play off e l’abbiamo fatto. Qui mi sembra chiaro quale sia l’obiettivo come dimostra anche il mio contratto. Ritengo che la rosa di questa squadra sia fra le più forti, la società è molto solida e c’è un grande centro sportivo. Hanno rivisto la Serie A e vogliono tornarci, c’è ambizione. - prosegue il tecnico parlando del suo passato bresciano - Per quanto riguarda il mio passato, ho allenato tante squadre. Sono concentrato su quello che rappresenta per me la Cremonese adesso, cerco di farmi apprezzare per il mio lavoro, e ritengo fondamentale il supporto della gente”.
Infine spazio al prossimo avversario e alla rivali per la promozione: “La Juve Stabia la paragono al Catanzaro dello scorso anno, andiamo in uno stadio caldo e piccolo e dobbiamo cercare di fare risultato. La Serie B è uno dei campionati più difficili, lo scorso anno c’erano 4 squadre dominanti per il percorso fatto in precedenza, come Parma e Venezia. Ora c’è uno spazio importante per inserirsi in questo gruppo, bisogna saperci stare dentro nella categoria”.
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