Portogruaro, Cardin: "Solo un fatto mentale"
Una stagione così non può che farti crescere. Giovane (23 anni il prossimo 3 agosto), nel calcio che conta e circondato da compagni esperti al tuo fianco, che non esitano a darti suggerimenti preziosi. Denny Cardin sembra uno studente attento, con le antenne dritte, pronto a carpire i segreti. Per farne tesoro, crescere e farsi trovare pronto: il futuro, vista la giovane età, è dalla sua.
Denny, dopo gli inizi da titolare con mister Viviani, cos’è cambiato?
Niente. Con il mercato di gennaio sono arrivati giocatori esperti.
Cosa capisci da loro?
Mi aiutano ad imparare di più la fase difensiva. E mi suggeriscono ogni tipo di movimento o di altre situazioni.
Dove credi di dover migliorare? Come stai lavorando per farlo?
Di certo nella fase difensiva: il mister e compagni mi stanno dando una grossa mano.
Sei giovane, il futuro è con te: a cosa ambisci?
Mi piacerebbe giocare con continuità per fare vedere quello che valgo e arrivare anche a livelli più alti.
La serie A?
Sì: ci spero e ci credo. La mia carriera è stata fin qui un’altalena, spero di arrivare lassù.
Hai un calciatore a cui t’ispiri?
Mi piace molto Isla. Il cileno dell’Udinese è un eclettico, un terzino destro completo: sa giocare i tutti i ruoli della fascia. E poi in campo dà tutto, dà l’anima.
Veniamo alla stagione. Cos’è successo sabato con la Triestina? Non sembravate voi..
Forse abbiamo sottovalutato la Triestina, ultima in classifica: loro stavano meglio di testa. E’ stato un problema mentale perché fisicamente siamo in forma.
Dalla tribuna la sensazione è che la paura di vincere vi abbia paralizzato. E’ così?
Sì sì. Abbiamo sentito la tensione della partita, il fatto di dover vincere a tutti i costi.
Per salvarvi dovrete vincere anche contro i pronostici, a partire dalla partita di venerdì con il Siena. ma forse, invece della tensione dell’imperativo-vittoria, sentirete la sensazione del “nulla da perdere”…
Di sicuro andiamo là per fare risultato. Anche il Piacenza ha vinto a Siena, non vedo perché non potremo farlo noi. Ora pensiamo a fare più punti possibile, la classifica la vedremo alla fine.
Con la Triestina il blocco è parso mentale, ma forse c’è anche un calo fisico e qualche tuo compagno non in forma. Dove sta, se si può dire, la verità?
Secondo me non siamo calati fisicamente. E’ solo una questione di testa, una situazione del momento e basta.
Il mister si è preso ufficialmente tutte le responsabilità. Ma in campo andate voi. Cosa dovrete cambiare, in particolare, venerdì a Siena?
Entrare con la voglia di portare a casa punti e la fame per mangiare l’erba. La società e chi ci lavora attorno merita la salvezza. L’anno scorso c’ero anch’io nella cavalcata promozione: non voglio perde l’occasione di rimanere in questa categoria.
Quali risorse attingere per la salvezza?
Il gruppo c’è, è unito. In allenamento anche chi non gioca dà sempre tutto, non mollando niente: tutti attendono l’occasione.
In difesa forse qualche tuo compagno ha bisogno di tirare il fiato. In caso di chiamata….?
Sono pronto. E’ da un bel po’ che mi alleno sempre aiutando i compagni e cercando di metterli in difficoltà.