Verona, Calori:"Verona è importante segnare subito"
A Pescara lui ha vinto, così come al Bentegodi e su altri otto campi della Prima Divisione. Alessandro Calori sa come si fa, il condottiero del Portogruaro ha trovato quasi sempre la chiave giusta per tornare a casa con l'intera posta.Anche nelle situazioni che si presentavano più ostiche.
Roba da record. Quel 28 febbraio, a Pescara, finì 1-0 con il gol di Marchi ad un quarto d'ora dalla fine, peraltro e contro un avversario ridotto in dieci dalla mezzora per l'espulsione di Bonanni.
Domenica pomeriggio, il giorno dell'andata della finale play off al Bentegodi, Calori era seduto davanti alla televisione, almeno fino all'intervallo. «Ho visto solo il primo tempo e nei primi minuti il Verona mi è piaciuto», racconta. «Era tonico, pimpante, aggressivo. Col passare dei minuti ha subito la reazione del Pescara, ma c'era da aspettarselo».
Meglio una o l'altra?
«Tutte e due sono squadre attrezzate per i massimi livelli, ma adesso gli elementi decisivi saranno altri».
Significa che le questioni tecniche passeranno in secondo piano?
«Significa che bisognerà iniziare a gestir la tensione. Queste non sono partite normali».
Neanche Verona-Portogruaro lo era...
«E in effetti trascorsi gran parte della settimana a preparare i ragazzi sotto l'aspetto mentale. Gli raccontai del Bentegodi, della necessità di affrontare la partita sereni, di non lasciarsi condizionare dal pubblico. Io certi contesti li ho vissuti, i miei ragazzi no».
Avrebbe mai pensato di riuscire a raccogliere 14 punti più del Verona nelle ultime undici partite?
«No, francamente sarei bugiardo se dicessi il contrario. Non dimenticatevi però che noi nel ritorno abbiamo perso una sola partita. Rendete merito anche agli altri, non date la colpa solo al Verona».
Come andrà a finire domenica all'Adriatico?
«In casa il Pescara concede poco e i tifosi gli daranno una bella mano. Non sarà facile spuntarla per i gialloblù».
Lei c'è riuscito però...
«Il parallelo fra la nostra partita e quella di domenica regge poco. La differenza fra una normale gara di campionato ed una senza domani è evidente».
Come la preparò quella partita?
«Avevamo fuori dei giocatori, così decidemmo di cambiare modulo. Come ha fatto Vavassori domenica. Il Pescara rimase spiazzato, lo capii subito. Andarono in difficoltà e non trovarono più il bandolo della matassa».
Il Pescara proverà ad amministrare la gara secondo lei?
«Amministrare è un verbo che non esiste nel vocabolario di una allenatore. E poi specie questa partita vivrà molto di emotività. Il Pescara forse deciderà di aspettare il Verona, ci sta. Ma questa è una tattica, non si può parlare di gestione. Anche perché il Pescara conosce i propri difetti...».
Quali? Parliamo della tenuta, non sempre perfetta, della difesa?
«Dite? Olivi ti dà esperienza e ha giocato anche più in alto della Prima Divisione. Mengoni è uno affidabile. E i numeri, specie in casa, parlano a loro favore. Il problema è un altro».
Quale?
«Se va sotto il Pescara tende a perdere i suoi equilibri».
Quindi il massimo sarebbe fare un gol nelle prime battute.
«È chiaro che l'ideale sarebbe segnare subito, ma questo il Verona non lo può certamente prevedere. La tattica migliore sarebbe quella di aspettare e ripartire per sfruttare gli spazi, ma è una strategia che Vavassori potrà adottare fino a un certo punto. Se non riuscirà a sbloccare il risultato qualcosa dovrà rischiare e mettere da parte la tattica iniziale, pur sapendo che dall'altra parte ha una squadra a cui basterà un uno-due ben orchestrato fra Ganci e Sansovini per risolvere la questione».
Sono loro i due che hanno già messo una bella firma al Bentegodi. Saranno loro i sorvegliati speciali dei difensori dell'Hellas.
«Diciamo che, specie negli spazi, quei due sanno come farti male».