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Crisi Salernitana, pari e fischi in un Arechi deserto. Petrachi chiarisce budget e obiettiviTuttoB.com
L'Arechi deserto
© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com
Oggi alle 09:00Serie B
di Luca Esposito
per Tuttomercatoweb.com

Crisi Salernitana, pari e fischi in un Arechi deserto. Petrachi chiarisce budget e obiettivi

Crisi senza fine per la Salernitana. La squadra granata, in totale emergenza per le assenze di Bronn, Adelaide, Tello, Verde, Torregrossa e Maggiore e con Tongya, Jaroszynski, Njoh e Dalmonte a mezzo servizio, non va oltre uno scialbo 0-0 contro un Brescia apparso completamente rinunciatario e che ha badato quasi esclusivamente a non perdere. Un netto passo indietro per i campani, pericolosi soltanto con qualche iniziativa individuale e un po' troppo rinunciatari nel finale, quando Colantuono ha tenuto in campo cinque difensori (con due esterni bassi bloccati) affidando le chiavi dell'attacco al baby della Primavera Gerardo Fusco mentre tutto lo stadio invocava le due punte per l'assalto finale. Niente di tutto questo: un solo tiro in porta nei secondi 45 minuti, un intervento risolutivo di Ruggeri per evitare addirittura la beffa e classifica che rischia di peggiorare ulteriormente tra oggi e domani alla vigilia di un ciclo terribile che vedrà la Salernitana chiudere il 2024 con le trasferte sui campi di Frosinone e Catanzaro per poi affrontare a gennaio, in rapida successione, Sassuolo, Cremonese e Pisa. Il dato più sconfortante della serata è quello relativo agli spettatori. La curva Sud ha confermato lo sciopero disertando gli spalti per i primi 15 minuti. Distinti e tribuna erano praticamente vuoti nonostante i biglietti gratis per gli studenti della città e della provincia e l'iniziativa dei mini abbonamenti a costo ridotto. Sulla carta erano poco più di ottomila, in realtà è stato uno dei dati peggiori dell'ultimo ventennio: nemmeno ai tempi della Lega Pro la Salernitana ha potuto contare su un numero inferiore di spettatori, con l'impianto di via Allende che si è trasformato repentinamente da fortino inespugnabile a terra di conquista.

E' chiaro che il mercato di gennaio sarà determinante, il ds Petrachi in sala stampa ha chiarito budget e obiettivi: "5 milioni di euro a disposizione per acquisizione di cartellini e ingaggi. Rispetto al passato posso operare senza dover pensare contestualmente alle cessioni. Arriveranno un centrocampista di interdizione, un attaccante, un esterno sinistro e, forse, un centrale difensivo. Poi ci regoleremo in base alle uscite. Ci dobbiamo salvare, mi sento in debito con una tifoseria che mi ha sempre mostrato grande fiducia". Considerando che la proprietà ha effettuato un aumento di capitale e che, dunque, è stato superato l'ostacolo dell'indice di liquidità, la Salernitana si sta già muovendo sul mercato pur imbattendosi in una serie di rifiuti per stessa ammissione di Petrachi. Occhio, però, anche alle partenze. Per motivi tattici dovrebbero salutare la compagnia Dalmonte, Kallon e Braaf. Quest'ultimo, però, ieri è stato tra i migliori in campo. Addio certo per Maggiore e Valencia, in bilico le posizioni di Velthuis, Gentile (che piace molto all'Avellino, l'ex Fiorenzuola avrebbe meritato più spazio), Simy, Wlodarczyk, Torregrossa, Tello, Hrustic e Sfait. In pratica il rischio rivoluzione è concreto.

C'è poi sempre la questione societaria a tenere banco. In queste settimane si sta parlando con insistenza dell'ingresso dell'imprenditore Del Vecchio dell'azienda Luxottica come socio al fianco di Iervolino. Al momento non c'è intesa tra le parti, ma la trattativa è stata confermata ufficialmente e prosegue sotto traccia pur con vicende extrasportive che rappresentano comunque motivo di riflessione. Iervolino ha parlato anche con Giovanni Lombardi, ex presidente della Casertana ad un passo dalla Salernitana già dopo il fallimento del 2011. Ci sarebbero stati, poi, contatti con un paio di personaggi che non avrebbero fornito le garanzie economiche necessarie, al punto da bloccarsi già prima di arrivare alla delicata fase della due diligence. Di certo c'è che Iervolino, rispetto alla scorsa tribolata estate (ricordate la telenovela Brera Holdings e la nomina di Busso come presidente?), abbia deciso di restare al timone del club pur sperando in qualche affiancamento per immettere denaro fresco nelle casse e potenziare l'organigramma. L'amministratore delegato Maurizio Milan si è esposto molto, parlando con i tifosi in una riunione dai toni molto accesi, promettendo pubblicamente rinforzi e investimenti e provando a coinvolgere gruppi imprenditoriali solidi e ambiziosi. La speranza della piazza è che non ci siano strategie discordanti relative all'ingresso di nuovi soci. Troppe volte visioni differenti all'interno della stessa società hanno penalizzato la programmazione sportiva di una Salernitana che ha bisogno come il pane di 8 rinforzi, uomini di calcio, ma anche gente facoltosa che rilanci il famoso progetto triennale rendendosi conto che, con queste premesse, l'incubo serie C è destinato ad accompagnare i tifosi fino al termine di una stagione sin qui assolutamente negativa.