GazzSport - Il lavoro di Evani, i tifosi ritrovati: così la Samp prova a rinascere. Ma è giallo Mancini

Febbre Sampd’oro, ma questi sono gli auspicati effetti collaterali del ritorno a casa (si può dire? Certo che sì) del Mancio e dei suoi fratelli blucerchiati, anche se in tarda serata da parte dello stesso Mancini è arrivato via social un inatteso dietrofront ("sono il primo tifoso, ma spero di tornare presto al mio lavoro di allenatore") che ha sorpreso un po’ tutti. Oggi si conoscerà la verità. In ogni caso l’onda lunga della rivoluzione tecnica inseguita e realizzata dal presidente Manfredi, dopo settimane tormentate, ha avuto il primo benefico effetto di riappacificare la piazza doriana, portando a Bogliasco - per il primo giorno di Evani e Lombardo (insieme a Gregucci) alla guida della prima squadra - almeno duecento tifosi, per una lunga sessione di foto e autografi. E non c’era lui, Mancini, garante tecnico di questo cambiamento, nonché consulente personale dello stesso Manfredi, atteso oggi al Mugnaini per il primo incontro con Coda e compagni. Ma chissà se ci sarà davvero...
Tutti in missione - "Aiutateci. Aiutiamoci, perché la Samp è di tutti voi". Il messaggio implicito che viene fatto filtrare all’esterno è questo. Il compito è difficile, ma non impossibile, però servirà un’unità d’intenti assoluta. E allora la gente ha già fatto la sua parte. Pronti, via: ieri, primo giorno di vendita libera dei biglietti per il Cittadella, avversario sabato al Ferraris nel primo match-point salvezza, già venduti mille tagliandi. Ma la febbre sta salendo e la proiezione realistica parla di almeno 27-28 mila presenze sugli spalti di Marassi, per aiutare chi è stato protagonista dell’età dell’oro doriana a centrare l’impresa.
Colpo di scena - Ieri il nuovo gruppo di lavoro si è radunato sin dal mattino a Bogliasco, mentre la squadra è arrivata nel pomeriggio, per la prima seduta con il nuovo staff. Nessun carico di lavoro eccessivo, Evani e Lombardo vogliono entrare soprattutto in sintonia con il gruppo, capirne le difficoltà, comprenderne le necessità per provare a tirar fuori il meglio da tutti in queste ultime sei giornate. Il presidente Manfredi, intervenuto a Sky, ha fatto il punto della situazione: "Adesso dobbiamo lavorare, abbiamo perso tante occasioni per dimostrare che cos’è la Sampdoria. Mancini mi è stato vicino dall’inizio di questa avventura, quindi soprattutto nei momenti di difficoltà, non c’è stato bisogno di convincere nessuno. Roberto è al nostro fianco e sicuramente ci aiuterà assieme a tutto lo staff a risalire la china. Il suo ruolo non è formale, gli amici non devono essere sempre presenti ma sicuramente la presenza sarà assidua e si farà sentire". Però, poco prima delle 23, è intervenuto proprio Mancini con un messaggio allarmante, che all’apparenza contraddice almeno in parte il numero uno del club doriano. "Sono a smentire le informazioni emerse negli ultimi giorni di un mio ruolo di consulente o consigliere o head of performance della Sampdoria. Spero che possa risolvere i suoi problemi", questo il testo pubblicato su X. Sempre ieri sera il club ha ufficializzato i ruoli di Giovanni Invernizzi, sampdoriano della prima ora, già club manager, ora nuovo coordinatore dell’area tecnica e di Andrea Mancini, che ha lasciato il Barcellona e torna alla Samp come direttore sportivo riprendendo il ruolo ricoperto nella stagione scorsa. Nell’immediato, però, quel che conterà sarà fare gruppo e liberare la testa dei giocatori. A proposito: ieri si è rivisto al campo Fabio Borini che era stato tagliato da Accardi a gennaio. Sulla carta è un reintegro, ma le norme prevedono che lui possa rientrare in lista solo se dovesse uscire qualche compagno. Ma la sua carica si farà sentire.