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Jacobelli: "Perché una squadra di B si deve dannare per qualificarsi per poi perdere come il Sassuolo col Milan”
ieri alle 14:50News
di Manuel Rizzo
per Sassuolonews.net

Jacobelli: "Perché una squadra di B si deve dannare per qualificarsi per poi perdere come il Sassuolo col Milan”

Le dichiarazioni del giornalista Xavier Jacobelli sulla sconfitta del Sassuolo per 6-1 in Coppa Italia a San Siro contro il Milan

Il giornalista Xavier Jacobelli, intervenuto sulle frequenze di TMW Radio, ha parlato della sconfitta del Sassuolo in Coppa Italia contro il Milan. Ecco le sue parole dopo il 6-1 di San Siro: “É un Milan che nell’ultimo mese ha inanellato cinque vittorie e due pareggi. I rossoneri sono in netta ripresa, alla faccia di chi voleva esonerare Fonseca dopo un pareggio. I risultati stanno dando ragione al portoghese che, come tutti gli allenatori al primo anno in un club, ha bisogno di tempo. In questo Milan poi c’è Reijnders, che per me è il miglior centrocampista di questo inizio insieme a Ederson. I rossoneri stanno anche ritrovando Leao e non c’è modo migliore di arrivare alla gara contro l’Atalanta”.

Lei è tra quelli che vorrebbe una Coppa Italia con un format diverso?
“Personalmente credo che basterebbe copiare il modello della FA Cup. La Coppa Italia comincia a interessare solamente dalle semifinali. Francamente io mi domando perché una squadra di Serie B si debba dannare l’Estate per qualificarsi per poi trovare una sconfitta come quella del Sassuolo contro il Milan”.

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Il suo pensiero sulla vicenda che ha coinvolto Edoardo Bove?
“Tutti noi abbiamo trattenuto il fiato e ciò che conta, grazie a Dio, è che le notizie anche di stamattina sono positive. La speranza è che possa riprendersi il prima possibile. Il moto corale di tutto il calcio italiano ha fatto vedere la grande umanità che di cui è pervaso, nonostante tutte le cose negative che raccontiamo continuamente. Edoardo ha voluto fortemente che si giocasse la partita di stasera tra Fiorentina ed Empoli e questa è l’ennesima dimostrazione della grandezza di questo centrocampista promettente”.

Sulla vicenda che ha coinvolto la presidenza federale?
“Dipende dai tempi tecnici della giustizia penale. È chiaro che il gesto che ha compiuto, ossia autodenunciarsi, è un gesto che merita di essere citato. Bisognerà capire ora il quantitativo di tempo che ci vorrà per l’evoluzione di questa inchiesta. In questi casi, dopo che la giustizia penale si è espressa, si va verso due strade: l’archiviazione o il rinvio a processo”.

Lei si auspica un cambio ai vertici dei vertici della FIGC dopo tutto ciò?
“Io credo che esista in questo paese il diritto alla presunzione d’innocenza. Ci sono comunque le norme che prevedono che nel caso ci sia una condanna penale maggiore di un anno si venga di conseguenza sollevati dall’incarico”.

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