RdC: "Tacopina: 'Spal, io primo colpevole. Se ripartirò, mi affiderò a un manager di livello'"
Tacopina: "Spal, io primo colpevole. Se ripartirò, mi affiderò a un manager di livello", titola il Resto del Carlino.
“La squadra aveva difetti di costruzione, come è già stato detto da tre allenatori diversi: e c’erano tanti giocatori simili”.
Joe Tacopina ha parlato a lungo anche degli errori commessi e del suo progetto di Spal per la serie C qualora si sciolgano le riserve. "Se saremo bravi, ripartire dalla C potrebbe anche rivelarsi una "benedizione in maschera" perchè ci permetterà di azzerare tutto e ripartire da una pagina bianca. Il mio gruppo vuole tornare in B in fretta per riportare la Spal anche più in alto. E’ stato un passo indietro, non una tragedia. Ho molti incontri in vista per cambiamenti strutturali importanti e ci saranno anche nuovi soci che arrivano, e questo accadrà il prossimo mese".
Cambierà qualcosa, delegherà di più?
"Se si parla di manager, dei miei mi fido. Qualcosa verrà modificato, ma siamo già strutturati. Se il riferimento è alla parte tecnica invece rispondo di sì. Avremo un solo responsabile, deciderà lui autonomamente e parleremo con una sola voce. Quest’anno con Lupo, Donatelli e Ortoli ce ne sono stati tre. Se ripartiamo metteremo altri milioni e prenderemo un direttore sportivo di livello. Ne parleremo dopo Pisa, c’è ancora una partita da giocare" (girano già a questo proposito i nomi di Paolo Poggi e Mattia Collauto, ds e responsabile tecnico a Venezia, con mister Pippo Inzaghi. Oppure Tesser, in uscita da Modena).
Di chi è la responsabilità della caduta?
"Se c’è un primo responsabile di tutto, quello sono io. Non scarico su nessuno: ho pure seguito dei consigli di Lupo, ma anche quando lo critico, so di essere stato io a prenderlo e ad avallare le decisioni, e la colpa è mia. Poi viene la squadra, che mi ha deluso per incapacità di coraggio e cuore: dell’organico estivo molti erano contenti, e poi si è preso Nainggolan, forse il piu grande nome mai venuto alla Spal. Ma siamo incappati nella tempesta perfetta, ed è un peccato perchè coi partners avevamo messo molto nel progetto. Voglio guardare avanti: i tempi duri non durano ma la gente dura sì, è il mio motto. E il fondo del baratro ti insegna più della cima delle montagne" [...].