Spal in C, Tacopina: "Squadra senza cuore e anima. In due anni investiti 25 milioni veri, mica come la Reggina..."
Il patron della Spal, Joe Tacopina, dopo la retrocessione in C degli estensi, ha dichiarato: «Sono qui per dire solo poche parole, sono ovviamente molto deluso e amareggiato per la giornata e per la squadra. La cosa che mi disturba di più è che questa squadra è senza cuore e lo è stata tutto l’anno. I giocatori hanno deluso per tutto il campionato e la cosa peggiore è che non ho mai visto un gruppo con lo spirito giusto, che tutti insieme non hanno mai avuto cuore e anima. Mi dispiace dover essere così duro con loro, ma questi sono i fatti. Le persone normali vanno a lavorare tutti i giorni. Persone che lavorano e rischiano la vita come poliziotti e pompieri. Poi ci sono persone che sono fortunate e dovrebbero essere grate nel potere giocare a calcio ed essere pagate per questo. Tutti noi pagheremmo tanti soldi per avere la loro fortuna ed essere giocatori di calcio, me compreso, eppure queste persone hanno dimostrato mancanza di volontà, di grinta, di voglia di sdebitarsi per la fortuna che hanno. Dovrebbero essere grati per l’opportunità che hanno, e invece sembra non fregargli niente. Non parlo di tutti loro, alcuni hanno dato tanto: Giuseppe Rossi a fine partita girava per il campo sconsolato. Abbiamo anche dei ragazzi giovani, bravi, che danno tutto. Ma gli altri no».
«Qui i calciatori vivono come se fossero in serie A a livelli altissimi: hanno tutto. Una bella città, mangiano da re, strutture perfette, i campi sempre tenuti in modo impeccabile, il sostegno a 360 gradi del pubblico. Mi ricordo quando ero a Venezia, dove al campo sportivo non avevamo nemmeno le docce con l’acqua calda, mentre qui hanno tutto e non gli è mancato nulla. A loro non sembra interessare, hanno dimostrato di non comprendere la fortuna che hanno nel trovarsi qui, però è così e ci ritroviamo dove siamo oggi. Dietro questa squadra c’è una proprietà che ha investito molti soldi, una proprietà che in due anni ha investito 25 milioni di euro veri, non soldi del Monopoli. Non come la Reggina. Abbiamo assunto tre diversi allenatori e lo abbiamo fatto perché ci teniamo, perché pensavamo fosse ciò che c’era da fare per raggiungere un risultato, ma sarebbe stato lo stesso anche se l’allenatore fosse stato Guardiola, e questo è un altro elemento che mi lascia senza parole. La media dei punti è lì a dimostrarlo».
«Ovviamente sono stati commessi errori da chi ha costruito questa squadra, da Fabio Lupo e da me che ho scelto le persone: dobbiamo renderci conto dei nostri errori e guardare avanti. Ma il problema più grande è stata l’assenza della squadra che non ha avuto cuore e anima, non ha mai dato il 100%. Quando mancano anima e cuore non c’è altro risultato che non sia la sconfitta, perché il carattere batte il talento, ogni giorno. La squadra adesso starà qui fino alla fine dei contratti. Rimarranno qui fino agli ultimi giorni di giugno. Rimarranno ad allenarsi, per cosa non lo so, ma devono capire la gravità della situazione in cui hanno messo tutti quanti. Per quanto riguarda il futuro vedremo. Prenderemo le decisioni nei prossimi giorni. Abbiamo messo tantissimo soldi, più di chiunque nella storia della SPAL in due anni, e non mi sembra che gli sforzi siano stati sempre apprezzati. In questo esatto momento non posso fare promesse, quindi posso solo dire che vedremo. Ci prenderemo qualche giorno per prendere le nostre decisioni. Oggi non è giornata per fare queste considerazioni. Mi era anche stato detto di non venire in conferenza stampa, ma mi conoscete e ho voluto venire comunque».
«Non abbiamo messo 25 milioni e fatto il possibile per fare il meglio e poi andarcene. Quando siamo entrati nel progetto questo club era a un passo dalla bancarotta. La SPAL era ad un passo dalla sparizione. Molte decisioni che abbiamo preso sono state sbagliate, ma ci sono due strade: deprimersi oppure guardare avanti. Noi dobbiamo guardare avanti. Non voglio mentire: faremo delle valutazioni, ma sicuramente vi diremo tutto e vi faremo sapere. Non sono spaventato dalla serie C. Ci sono già stato e l’ho vinta: questo non sposta le ambizioni che abbiamo per la squadra. La mia attenzione è sempre stata riportare la SPAL in alto e dunque anche riportare la SPAL in B e poi in A. Però sono stati messi 25 milioni in due anni e non sempre ho ricevuto la giusta riconoscenza. È una brutta giornata, triste, e non penso sia il momento per rispondere ad una domanda sul futuro. Ci prenderemo qualche giorno per fare valutazioni e riflettere».