Sudtirol, Castori: “Il mio gioco è in verticale”
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Non sono un soggetto facilmente impressionabile, quindi se sono stato chiamato è per cercare di risolvere dei problemi. Sono un allenatore con una identità precisa. Sono anni che alleno e mi porto appresso il mio bagaglio di metodologia e la mia mentalità, che hanno portato frutti e che ho sempre cercato di adattare, tenendo comunque fermi alcuni principi: la squadra deve correre, attaccare, giocano in verticale, in profondità.
La B la seguo completamente, da sempre, perché è il mio campionato, è la mia dimensione. Il compito dell’FC Südtirol è quello di ritrovare quanto prima la mentalità di squadra tosta, come quella che incontrato negli anni scorsi. Una squadra compatta, tenace, tipica della serie B, che fa della lotta e della potenza la sua peculiarità. Penso che questa squadra possa giocare con tre difensori, cinque centrocampisti e due attaccanti, che potrebbero essere supportati da una mezza punta o da un giocatore di squilibro, che può essere una mezzala, un centrocampista. Ci deve essere equilibrio fra la fase di possesso e quella di non possesso.
A me non piace il calcio difensivo, non fa per me. E’ chiaro che devi essere equilibrato, o ti devi difendere quando l’avversario è più bravo di te. Difendersi deve essere una conseguenza e non una scelta. A me piace la verticalizzazione, non partire dal basso, la porta di riferimento è quella di fronte, non quella alle spalle”.
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