A tutti piace Novakovich: così l'americano ha (ri)conquistato Bari
Reggiana e Salernitana. Oltre a far rima, ed essere state affrontate dal Bari nelle ultime due partite, sono state vittime del timbro di Andrija Novakovich. Il centravanti americano, arrivato senza troppi proclami per dare sostanza all'attacco biancorosso, era in un momento un po' di appannamento realizzativo: solo un gol (ininfluente) contro il Modena alla seconda giornata, tanta lotta e tante sportellate, ma un po' troppo individualismo. Esemplificativa la gara contro lo Spezia, dove ha mal pensato di dirigersi verso la porta di Gori, facendosi recuperare, con un Lasagna libero che richiamava il pallone a centro area.
Non titolare contro gli emiliani, viene buttato nella mischia da Longo a fine primo tempo con la partita bloccata sullo 0-0. Minuto 53, assist per il vantaggio di Benali. 240 secondi dopo, zampata sotto porta per il raddoppio biancorosso su assistenza di Sibilli. I gol di Lucchesi e Gondo hanno nuovamente vanificato il lavoro dell'americano, che ha però lanciato segnali al mister: per un posto da titolare, c'è anche lui. A distanza di una settimana, in campo davanti ai 18.000 supporters dell'Arechi, di cui 5.000 baresi, viene lanciato in campo dall'inizio. Al 36esimo, su cross di Dorval, sigilla di testa la rete del 2-0 dopo la marcatura di Lasagna. Momenti di attesa per valutare la regolarità del gol, e si può esultare ancora. E la partita finirà così, dopo un secondo tempo di battaglia a cui lui partecipa attivamente garantendo fisicità nelle fasi di maggiore difficoltà, fino all'87esimo, quando gli subentrerà Favilli.
Oltre al lavoro di sponde già esaltato nelle precedenti righe, adesso arrivano pure le firme pesanti. Ovviamente, ogni membro facente parte del Bari, da Longo ai tifosi, gongola per aver ritrovato il bomber in una fase catartica della stagione e spera che gli ultimi due centri siano presagio di una stagione importante.