Shpendi: “Resto a Cesena, poi a giugno si vedrà. E se l’Italia mi chiama…”
Nome: Cristian. Cognome: Shpendi. Segni particolari: superbomber (sino a fine giugno) del Cesena.
Shpendi, c’è mezza Serie A (anzi, mezza Europa) che la vuole.
“Io non so niente…”
Suvvia, ogni tanto parlerà con il suo procuratore…
“Lui si fa sentire con me solo se c’è qualcosa di concreto. Per il resto, le voci sul mio conto, io le leggo sui giornali. O sul web. Come un tifoso qualsiasi…”
Il tuo procuratore l’ha chiamata per dirle che Fiorentina, Lazio, Torino, Juventus, Atalanta, Napoli e Dinamo Zagabria sono in pressing su di lei?
“Ancora no…”
E del recente interessamento del Benfica le ha detto qualcosa?
“No, nulla…”
Dunque me lo conferma al 100%: lei, in questa sessione di mercato, non si muoverà da Cesena…
“Te lo confermo al 200%. Anzi, al 300%...”
E poi a giugno…
“A giugno si vedrà…”
Lo sanno tutti che salvo tsunami devastanti – leggasi promozione del Cavalluccio in A – la prossima stagione lei non giocherà più in Romagna…
“Non ci penso a questa eventualità (sorrisino malizioso, ndr). Ora io penso solo a finire bene questa stagione col Cesena…”
Ecco, il Cesena. Dove può arrivare questa squadra?
“Il nostro primo obiettivo è quello di riuscire a metterci in tasca la salvezza. A quel punto potremo pensare anche a strappare un pass per i play-off…”
Se si faranno, i play-off…
“Io credo che si faranno (al momento, tra la terza e la quarta in classifica, rispettivamente Spezia e Cremonese, c’è un divario di 8 punti, ndr)”.
Come sta oggi Cristian Shpendi?
“Non sono ancora al top, le scorie legate al mio infortunio alla caviglia si fanno ancora sentire…”
Anche le legnate di ‘certi’ difensori baresi si fanno sentire…
“Pure quelle (risatina, ndr)”.
Quando rivedremo in campo il ‘miglior’ Shpendi?
“Spero il prima possibile. Spero di aver imboccato la strada giusta…”
Lei non segna da due mesi. Come sta vivendo questo digiuno?
“Io sono uno che vive per il gol. È chiaro che il gol mi manca da morire…”
Nonostante il suo ramadan, lei è ancora soltanto a una rete di distanza dal trono dai cannonieri cadetti. Ci pensa ancora a vincere la classifica marcatori?
“Non è il mio chiodo fisso…”
E qual è il suo chiodo fisso?
“Portare il Cesena il più in alto possibile…”
Il Cesena, nell’anno nuovo, non ha ancora perso.
“Siamo in netta crescita, anche sabato scorso col Bari siamo riusciti a portarci a casa un punto pesantissimo. Ora proveremo a far bene pure a Catanzaro. Ho vibrazioni positive…”
Uno come lei preferisce giocare come unita punta oppure con una spalla al suo fianco?
“Sono aperto ad ogni tipo di soluzione…”
Quanto le mancano i preziosi assist di Berti?
“Tanto. Ma state tranquilli: presto anche Tommy tornerà ai suoi vecchi standard…”
Zero tatuaggi, zero alcool, zero fumo, zero giri a luci rosse: lei non ha vizi. Ma dove sono finiti i cari vecchi bomber di una volta? Quelli che riempivano di gossip più o meno piccanti i quotidiani locali e nazionali?
“Bertozzi, non chiederlo a me (altra risata, ndr)”.
Suvvia, almeno un tatuaggio piccolo piccolo prima o poi dovrà farselo anche lei…
“Non credo proprio. A meno che non succeda qualcosa di straordinario…”
Del tipo: i suoi gol riescono a portare il Cesena in Serie A già al termine di quella stagione…
“Ecco sì, davanti a un cosa così…un piccolo Cavalluccio potrei anche tatuarmelo. Piccolo però, eh”.
Dove deve migliorare ancora Shpendi?
“Il colpo di testa resta ancora il mio punto debole. Lavori in corso…”
Il suo gol più importante sinora segnato con addosso la sua adorata maglietta in bianconero?
“Il primo gol non si scorda mai. Dunque mi piace tirare fuori dal cassetto dei ricordi quella rete rifilata alla Vis Pesaro al Manuzzi, quasi due anni fa…”
Il suo sogno nel cassetto?
“Tornare a giocare un giorno assieme a mio fratello…”
In queste ultime settimane è mai stata concreta l’ipotesi di poter riportare Stiven a Cesena?
“Non credo, non credo proprio. Mentre invece la scorsa estate, per qualche giorno, io e Stiven ci abbiamo sperato in questa reunion di famiglia…”
Domandona da un milione di euro: chi è più forte tra lei e il suo gemello?
“Non saprei. Davvero, non saprei. Bertozzi, posso dire che siamo forti tutti e due allo stesso modo?”
Può dirlo. Però adesso mi deve dire anche chi è stato il vero scopritore dei gemelli Shpendi. Perché qui tutti millantano di aver scoperto Cristian e Stiven…
“La prima persona che mi viene in mente è Filippo Masolini (grande uomo di calcio, ndr). Poi non posso scordarmi di Massimo Bonini (idem come sopra, ndr)”.
Lei ci pensa alla Nazionale azzurra?
“Ci penso il giusto. Al momento penso di più all’Albania…”
Qualcuno si è fatto sentire da Roma?
“Nessuno”.
Se dovesse arrivare la proposta di matrimonio dall’Italia, lei come si comporterebbe?
“Prenderei in esame tale proposta. Ci penserei su, con calma. L’Italia è sempre l’Italia. Anche se…”
Anche se?
“Se però prima arriva la chiamata della nazionale A dell’Albania, io dico di sì alle Aquile (chiudendo così le porte all’Italia, ndr)”.
Un hobby di Cristian Shpendi?
“Non ho hobby…”
Davvero non ha hobby?
“Non ne ho uno in particolare. Il mio vero hobby, che poi ora è il mio lavoro, è il calcio. Datemi un pallone ed io sono felice così…”
Cesena a parte, la sua squadra del cuore?
“Da piccolo tifavo per l’Inter. Per l’appunto, da piccolo. Ora sono un professionista. E penso solo al Cesena…”