GazzSport - Tesser 'legge' la Serie B: "Ai playoff dico Cremonese, ma occhio al Palermo"

Appena nomini la parola playoff gli vengono in mente una serie di fotografie. La cavalcata con il Novara, la finale e la promozione. “È sicuramente il ricordo più bello che mi lega al campionato di Serie B”. Attilio Tesser risponde da Trieste, dove attualmente allena in C, e lo fa analizzando con precisione, argomentando, senza paura di esporsi. È uno che segue tutto, conosce la categoria e in passato ha dimostrato di saperla anche vincere, appunto portando il Novara dalla C alla Serie A. “I playoff sono un torneo a parte. È un po’ come se si azzerasse tutto. E se devo fare un nome, dico di fare attenzione alla Cremonese di Stroppa…”.
Partiamo proprio da qui, dai play off. Lei li ha affrontati e vinti col Novara nel 2011. Cosa bisogna avere per andare in A?
“Allora, la cosa principale è la condizione fisica. Vince chi sta meglio. Conta tanto come arrivi, perché sono poche partite e molto ravvicinate. E poi ci vuole un po’ di predisposizione al saper giocare certe gare, quando il pallone pesa di più e si alza la pressione…”.
E i valori dei singoli possono essere un fattore?
“Certo, i playoff sono un po’ un torneo a parte. È come se si azzerasse tutto. E quindi sì, anche le giocate dei singoli possono essere decisive. Ma non lo scopro io, lo dicono i precedenti”.
Chi vede come favorita per la promozione?
“Se devo fare un nome, dico la Cremonese di Stroppa. Hanno giocatori di esperienza e qualità, in più molti hanno già fatto partite simili. Dicevamo, poi, dei valori dei singoli. Tra i biancorossi c’è solo l’imbarazzo della scelta. Voglio però fare i complimenti a D’Angelo e al suo Spezia, stanno facendo un grande campionato. Ma se lei mi chiede di sceglierne una…”.
E se dovesse indicare una sorpresa?
“Penso che il Palermo possa stupire. Vedo la squadra di Dionisi come possibile outsider. A gennaio hanno pure preso Pohjanpalo che sta portando i gol che mancavano: ora sono settimi, ma come detto… una volta lì, si azzera tutto. È come se fossero tutte finali. E quindi occhio ai rosanero, hanno le carte in regola per arrivare fino in fondo”.
Torniamo adesso indietro di 14 anni. Lei con il suo Novara, batteva il Padova e raggiungeva la Serie A. Che ricordi ha?
“Un momento indelebile, meraviglioso. Fu incredibile per la città di Novara, per la squadra e per la società. Noi arrivavamo dalla C, nessuno aveva la pretesa di giocare i playoff, figuriamoci di vincerli. È stata veramente una cavalcata unica”.