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Nocerina, "La piazza merita la B,il calcioscommesse che vergogna"

Nocerina, "La piazza merita la B,il calcioscommesse che vergogna"TuttoB.com
© foto di Luigi Gasia/TuttoNocerina.com
venerdì 1 giugno 2012, 09:59Nocerina
di Federico Errante
fonte tuttonocerina

Un anno e mezzo di storia rossonera è bastato a Josè Rafael Del Nunzio per innamorarsi di Nocera e del suo tifo. Lo si capisce quando non riesce a concretizzare con le parole una passione immensa come quella della "torcida" molossa. Dal 2000 al 2001, una stagione e mezza per provare a sfondare con la maglia della Nocerina, un impegno fermato però da una fastidiosa pubalgia. Il calcio  è nel sangue del difensore che continua a macinare presenze in Serie D. Prima con la Paganese, due stagioni, poi con Boys Caivanese, Meletolese, Sarzanese ed infine Turris. Quest'anno l'esperienza nel campionato di Eccellenza campana con il Città di Pompei, una scelta di vita fatta per rimanere vicino alla propria famiglia. Nocera però, primo vero approccio con il calcio italiano, è rimasta nel cuore del calciatore che volentieri s'è lasciato intervistare in esclusiva da Tuttonocerina.com per parlare a 360° del mondo del pallone. Questa l'intervista integrale:

Buonsera Del Nunzio, quando le dico Nocera lei cosa pensa?

"E' difficile spiegare con le parole quello che è la piazza di Nocera, caldissima e passionale. Dà carica, non penso che possa mai trovare le parole giuste per definirla adeguatamente".

Tuttavia la sua prima stagione a Nocera (2000-2001 ndr) fu molto travagliata, prima i play-out persi con la Viterbese e poi il ripescaggio di nuovo in C1...

"Al di fuori della stagione io ricordo un pubblico sempre presente, ci dava una carica immensa. Purtroppo il calcio è così, non tutte le ciambelle riescono con il buco e l'esperienza a Nocera per me è stata piena di emozioni positive, ma anche negative".

Partiamo dal suo ricordo più bello che la lega a Nocera...

"Non posso non mettere la mia prima presenza in C1, ricordo che non ebbi nemmeno il tempo di firmare che il Mister mi convocò dicendomi che avrei giocato titolare la domenica successiva. Era una gara notturna, con il "San Francesco" che aveva rifatto il manto erboso ed era pieno di spettatori. Per me che avevo appena venti anni esordire con un pubblico così è stata un'emozione unica. Ricordo di aver fatto anche una discreta prestazione quella sera".

Ed il ricordo più brutto?

"Sicuramente la pubalgia che mi tenne fermo per 4-5 mesi fino a quando la società mi fece capire che non potevano continuare a pagare un giocatore che non poteva giocare ed arrivò il divorzio".

La sua carriera però è continuata fino ad oggi...

"Si, ho giocato tanti campionati in Serie D, mentre l'anno scorso ho concluso la stagione con il Città di Pompei in Eccellenza. Dopo tanti anni ho deciso che era meglio giocare vicino alla mia famiglia, c'era qualche squadra di Serie D che mi voleva ma bisogna spostarsi di numerosi chilometri ed ho deciso per convenienza di rimanere qua. Anche per non aver troppo stress, il calcio è il mio lavoro ed anche la mia vita".

Lei segue ancora la Nocerina?

"Quest'anno l'ho seguita da lontano, ma anche da vicino perchè ho tanti amici ancora a Nocera. Mi dispiace per la retrocessione perchè la squadra era arrivata in Serie B con tanti sacrifici e dopo molto tempo ed è un palcoscenico che una piazza come quella rossonera merita davvero. Per il calore e la passione dei tifosi. Rimanere anche l'anno prossimo in B sarebbe stato ancora più bello, ma ci sono ancora possibilità che sia così. E' un campionato importante che però la Nocerina merita".

L'ultima domanda non può che essere sullo scandalo del calcioscommesse. Che idea s'è fatto uno come lei che ha speso una vita sui campi di calcio?

"L'ha detto lei, è uno scandalo. Sta diventando uno schifo, non è più il calcio di una volta. E' vergognoso che c'è chi suda e lavora per guadagnare qualcosa o per andare avanti nella sua carriera e c'è chi invece fa queste cose. Stanno uscendo cose raccapriccianti attraverso le intercettazioni e personalmente rimani deluso. Il calcio italiano era uno dei più belli al mondo, ma con tutte queste cose che escono difficilmente potrà continuare ad esserlo. Attraverso questi scandali si da un cattivo esempio ai giovani, mentre per loro lo sport dovrebbe essere passione e dovrebbe farli sognare".