Nocerina, tutti ai piedi di Merino
Non è un caso se tutte, o quasi, le marcature importanti di questa ultima parte di stagione portano un'unica firma, quella di Roberto Merino. Per il suo sinistro magico passano tutte le speranze della Nocerina di rimanere aggrappata ad una salvezza che ad oggi continua ad essere sul filo del rasoio. Nonostante l'inversione del periodo nero per i molossi la strada è ancora in salita. Basta però guardare alle invenzioni del numero 33 per ritrovare il sorriso e un pò di luce, come se rispuntasse qualche raggio di sole attraverso le nuvole dopo un temporale. Tutti ai piedi di Merino, è il caso di dirlo. La Merino-mania è già impazzata per le due Nocera, foto e video pubblicati a raffica sui social network per incitare ed idolatrare questo funambolo del pallone. Estro e fantasia al servizio della Nocerina. Sua la rete che spezzò l'incantesimo nero contro il Gubbio, suo il sinistro dal dischetto allo scadere contro l'Empoli, poi il sigillo con il Verona e l'assist a Farias per la rete con il Grosseto. Sabato l'ultima perla, sempre di sinistro, con un tiro dal limite dell'area, un mix pregevole di potenza e precisione.
Eppure al suo arrivo a Nocera erano in pochi quelli che avrebbero scommesso su Merino, tornato in Italia dopo l'esperienza alternata con la Salernitana. Il piccolo peruviano però ha smentito tutti, cercando di limitare gli eccessi del proprio carattere, ma trasmettendo al gruppo anche la sua esperienza e allegria. Da qualche giorno impazza su Facebook il video che lo ritrae in sala conferenze mentre sorride cantando ai microfoni una canzone di Adriano Celentano, ma questo è Merino. Estroverso e allegro, fuori dal campo così come all'interno del rettangolo verde. Il peruviano è ormai diventato uno dei leader indiscussi dello spogliatoio, lo si capisce quando i suoi compagni lo cercano in campo per offrirgli il pallone poichè sono tutti consapevoli che dai suoi piedi può nascere sempre qualche giocata in grado di sovvertire i pronostici del match. E allora è il caso di dirlo, tutti ai piedi di Merino e... alla prossima magia.