RdC - Difesa Reggiana, l'ex Eberini perplesso: "Ma a Bardi dobbiamo dire grazie"
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Intervista di Francesco Pioppi (il Resto del Carlino) a Sergio Eberini, portiere e bandiera della Reggiana dal 1981 al 1985 – con una promozione in Serie B all’attivo – e poi anche allenatore della prima squadra nella stagione 2017-2018.
Di seguito un estratto.
Eberini, lei è uomo di sostanza e non di compromessi, quindi andiamo subito al sodo: Bardi nelle ultime due occasioni (a Frosinone e con la Carrarese) poteva o doveva davvero fare qualcosa di più?
"Il problema è un altro: la Reggiana marca a zona e i difensori erano orientati male, guardavano tutti la palla anziché essere in diagonale, gli avversari sono partiti tutti da dietro e infatti hanno trovato l’anticipo".
Insomma Bardi è ‘scagionato’?
"Chi sostiene che Bardi abbia colpe su quei gol e in particolare su quello con la Carrarese non sa di quel che parla. I toscani hanno messo una palla corta, veloce, non è umano andare su quel cross: chi ha giocato lo sa. Tra l’altro il nostro portiere aveva appena fatto una bella parata… Credo che Bardi vada ringraziato per i punti che ha fatto fare alla Reggiana, guardate piuttosto i piedi dei nostri difensori: erano tutti bloccati per terra, come pali della luce, altro che storie".
Resta il problema dei calci piazzati e dei colpi di testa: i granata ne stanno subendo troppi.
"Adesso è una realtà più complessa rispetto a qualche anno fa. Ogni squadra ha almeno 4-5 giocatori dai 185 centimetri in su e i pericoli si moltiplicano. Non voglio insegnare a nessuno, ma se hai una squadra bassa cerchi di tenere la zona, altrimenti se hai un po’ di struttura conviene fare una zona mista. Qui mi fermo, di sicuro sono cose che vanno migliorate".
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