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Il Mattino - Salernitana, contro il Pisa una nuova difesa a quattro

Il Mattino - Salernitana, contro il Pisa una nuova difesa a quattroTuttoB.com
Martusciello
© foto di TuttoSalernitana.com
lunedì 9 settembre 2024, 10:26Salernitana
di Marco Lombardi

Sei punti in classifica, una squadra smontata e ricostruita con oltre venti operazioni in uscita e altrettante in entrata: i primi due mesi di Martusciello allenatore della Salernitana sono già volati via.

Il via

Il 10 luglio scese dal pullman a Rivisondoli per il primo giorno di ritiro e domani, 10 settembre, svuoterà la propria valigia al Mary Rosy, reduce da pochi giorni di pausa. La preparazione per la sfida al Pisa (si è fatto male Leris in amichevole, Inzaghi lo perde) riprenderà con più consapevolezza ma anche più responsabilità: la Salernitana, nata in un cantiere e con l'etichetta di mina vagante, adesso studia per diventare grande. Un allenatore si accorge se ha il gruppo in mano o no. Dopo due mesi, Martusciello già ha saputo trasmettere qualità che non si acquistano al calciomercato.

Innanzitutto il coraggio di osare. La vittoria contro il Cittadella e contro la Sampdoria, la sconfitta di Bolzano hanno la stessa matrice, questi risultati sono cucinati nella stessa pentola: il mister granata non si accontenta, spinge, lancia la squadra all'assalto. A Bolzano ha deciso di fare da parafulmini ed a fine gara ha detto di aver gestito male l'ultima sostituzione. Contro il Cittadella e la Sampdoria ha estratto tutte le frecce al momento giusto, ha spostato il baricentro e ha sfondato sulle fasce.

 

 

La sosta

Due mesi di lavoro, insieme alla prima interruzione del campionato, sono un primo orologio biologico, l'occasione propizia per guardarsi brevemente alle spalle. Ha ragione quando dice «noi veniamo da quella roba lì». Cioè temporanea, precaria. A luglio, quando i granata si presentarono in Abruzzo, c'erano Bradaric, Lovato che Martusciello dovette gestire dopo un'amichevole concitata, Pirola e Sambia; a centrocampo impiegò due secondi per ricordare a Lassana Coulibaly che «qui non si fanno scampagnate», al punto da sfilarlo da un'amichevole dopo 11 minuti; in attacco aveva Bonazzoli, Ikwuemesi e Dia.



Però gli va dato atto e merito di aver mantenuto sempre contegno e lucidità pur nelle grandissime difficoltà iniziali. Non ha perso nessuno per strada: aveva il fuoco in corpo perché la squadra non prendeva ancora forma, anzi perdeva pezzi, ma ha fatto di tutto per tenere tutti dentro il progetto di una, due partite. Ha stretto a sé Daniliuc, finché ha potuto. Quando ha coccolato Dia dopo la qualificazione al secondo turno di coppa Italia ottenuta ai danni dello Spezia, ha parlato da allenatore, da professionista che ama il football: «Me lo sono goduto venti giorni».



Petrachi in realtà già aveva voltato pagina accendendo i fari su Lapadula come esca per sottrarre dai riflettori il vero obiettivo, cioè Joao Pedro. Aveva tifato pure Martusciello: solo lui sa quante volte ha disegnato una formazione ideale sulla lavagnetta e poi ha dovuto cancellarla. Ma gli vanno bene anche Torregrossa e Wlodarczyk. Ha detto sì a Soriano perché gli serviva esperienza a buon mercato, pur consapevole di correre un rischio pagando dazio all'inattività. Ha chiesto Tello, che aveva già allenato. Ha accolto Ferrari, perché sa che la difesa balla e lui prova un fastidio epidermico, quando si prendono gol sciocchi.

Il modulo

Pronti, via, presentato all'Arechi, teorizzava il proprio mantra, le convinzioni tattiche. Per salvaguardare Amatucci, è stato poi propenso pure a presentarsi con tre uomini a centrocampo, ma c'è da giurare che si proseguirà con il «2 fisso», se Tongya reggerà e Hrustic renderà anche da palleggiatore. Petrachi ha lanciato un input: due in attacco, in ossequio all'abbondanza, per far emergere Wlodarczyk, per assecondare Torregrossa, per sfruttare pure Simy. Il tecnico invocava una parvenza di squadra a fine luglio, ora ne ha una intera con trequartististi ed esterni in abbondanza.

È un modo per aiutarlo tatticamente ma anche per blindarlo perché sono questi - più di tutti - i ruoli funzionali al modulo. Tra mercoledì e giovedì aspetta la difesa al completo. Ci sono Jaroszynski e Ferrari ma serve testarli insieme a Bronn e al terzino destro, uno tra Ghiglione e Stojanovic.