La B secondo Galeone: "Un campionato dove non si capisce niente. Il livello delle squadre è di una mediocrità assoluta"
Intervistato a Chieti a margine della consegna dell’ambito premio intitolato alla memoria del compianto Peppino Prisco, l'esperto tecnico Giovanni Galeone ha espresso la propria opinione sul campionato cadetto ai microfoni del giornalista dell’emittente regionale abruzzese Tvsei Andrea Costantini. Un torneo che l'ex allenatore di Udinese e Pescara non ha esitato a definire tecnicamente scadente. Poche, infatti, le squadre che hanno fatto bene. Da salvare, secondo Galeone, solo il Palermo ed il Siena. Per il resto livello mediocre e parecchie delusioni. In primis la sua ex squadra, il Pescara.
Galeone, è un campionato mediocre o solo livellato in basso?
“I tornei di B che ho avuto la fortuna di disputare io con Pescara, Udinese e Perugia ritengo siano di altra categoria. Non ritorno al Lecce di Barbas e Pasculli, o alla Lazio di Eugenio Fascetti, cioè squadre fortissime come il Parma di Sacchi. Questo è un campionato dove non si capisce niente. Al di là del Palermo che ha una sua struttura ed ha avuto un cammino ben preciso, solo il Siena ha fatto bene. Le altre squadre hanno avuto molti alti e bassi. Compreso il Lanciano, una formazione che l’anno scorso si è salvata e quest’anno lotta per la promozione. E, Con tutto il rispetto, se il Lanciano fa un campionato di questo genere, penso che il campionato e le formazioni che lo compongono siano di livello abbastanza scadente. Il Pescara? Non lo capisco. È una formazione buona, ha avuto qualche infortunio ma non basta per giustificare un torneo così altalenante sia sotto la gestione Marino che sotto quella di Cosmi. Almeno i play-off doveva raggiungerli, lì se la sarebbe giocata con il Siena. In questi due anni i biancazzurri hanno bruciato due occasioni incredibili. In serie A, dove si è salvi anche con 33 punti, non è possibile fare 20 punti e retrocedere. L’anno scorso nel mercato di gennaio si poteva e doveva fare meglio. Bastava prendere delle decisioni ben precise. Zeman? Non ne parlo, non ci siamo mai salutati nella nostra vita anche se c’è stima reciproca e lui fa delle cose splendide. Immobile? E’ da mondiale, quest’anno sta facendo molto bene e meriterebbe la maglia azzurra. Anche perché non vedo altre prime punte. Balotelli, in tal senso, non lo è.”