Sudtirol e non solo. Bari, tutte le volte in cui è mancato il salto di qualità
La sconfitta rimediata ieri dal Bari brucia, non solo per il modo in cui è arrivata (prima di Natale, al 90esimo minuto contro la penultima in classifica) ma anche perché, ancora una volta, il Bari ha dimostrato di non essere pronto per fare quel salto di qualità che gli permetterebbe di stare ai piani alti della classifica di Serie B. Quella del San Nicola contro la squadra di Castori è solo l'ultima di una serie di gare in cui tutti si aspettavano un qualcosa in più, una vittoria convincente, un balzo in avanti, che invece non è arrivato.
La prima delusione vera, dopo due vittorie consecutive, è arrivata alla settima giornata contro il Cosenza: il Bari, in vantaggio con Pucino nel primo tempo, non riuscì a chiudere la partita, calando nella ripresa e subendo la rete dell'1-1 al 90esimo da Fumagalli. Sempre in casa, due giornate dopo, stessa storia con il Catanzaro: vantaggio con Dorval, calo nel secondo tempo e pareggio avversario nel finale.
Anche contro la Carrarese, dopo quattro pareggi consecutivi, in casa, ci si poteva aspettare qualcosa in più. Invece 0-0, ennesimo pareggio ed ennesima prova non convincente in casa. La gara simbolo di questi problemi del Bari, però, è stata quella contro la Reggiana, sempre al San Nicola: 2-0 nel primo tempo, partita quasi in cassaforte, e invece in cinque minuti verso la fine della partita, due gol subiti che portano ad un altro pareggio.
La stagione del Bari non si può definire negativa, anzi: probabilmente, come detto anche da Longo, si è andati anche oltre le aspettative. Se si vuole puntare in alto, però, bisogna fare qualcosa di più, soprattutto in casa: la continuità, in un campionato così, è fondamentale, e il Bari, attualmente, non ce l'ha.