ESCLUSIVA TB - Mandorlini: "Spezia-Ascoli vale tanto. Secondo posto? Dico Cremo. Il Palermo può imporsi ai playoff, il Bari pensi a salvarsi. Mantova merita la B. Sassuolo e Verona…"
Lo raggiungiamo telefonicamente nel mentre assiste in tv al trionfo dell’Atalanta, di cui è stato giocatore e allenatore in Serie B e A, al ‘Maradona’ di Napoli. Lui è Andrea Mandorlini, con il quale abbiamo fatto una lunga chiacchierata sulla cadetteria (e dintorni).
Mister, Spezia-Ascoli è il thrilling salvezza di Pasquetta. Lei è un doppio ex: che partita dobbiamo attenderci?
“È una partita che vale moltissimo perché le giornate calano e si tratta di uno scontro diretto, tra squadre in salute. Certo, il ‘Picco’ è un stadio caldo e lo Spezia tra le mura amiche è molto pericoloso, quindi per l’Ascoli non sarà facile. Ripeto, è una partita molto delicata e importante, nella quale fare risultato diventa determinante”.
Lo Spezia con D’Angelo è in ripresa, ma paga una prima parte di stagione disastrosa.
“Sì, però sono sempre laggiù in fondo e destinati a soffrire fino alla fine. E il discorso vale anche per l’Ascoli. Sarà una lotta durissima per salvare la pelle. A parte il Lecco spacciato, tutte le altre, chi più e chi meno, hanno speranze”.
Strada ancora più in salita per l’Ascoli, che dovrà rinunciare a Pedro Mendes per tutto il resto della stagione.
“È una tegola pesante. Vero è che l’Ascoli ha ritrovato la vittoria, ma senza un bomber di tale caratura i bianconeri perdono tanto: dovranno fare di necessità virtù”.
Risaliamo la classifica: chi affiancherà (direttamente) il Parma in Serie A?
“Il Parma è già sicuro della promozione, godendo di un rassicurante margine di vantaggio. Dietro ci sono tre squadre che se la giocheranno fino in fondo. Io credo però che la Cremonese abbia qualcosa in più. Detto questo, sarà molto interessante e avvincente anche la lotta per gli ultimi due posti che danno diritto a disputare i playoff, in quanto ci sono 7 squadre racchiuse in un fazzoletto di 3 punti. Insomma, è la solita Serie B”.
Il Bari galleggia a +2 sulla zona playout: a questo punto i pugliesi sono a pieno titolo coinvolti nella lotta per non retrocedere.
“Eh sì. Assieme al Cosenza. Il Bari deve stare molto attento a non scivolare con tutti e due i piedi nella zona playout. Il problema palesato dai pugliesi è la mancanza di continuità: non sono mai riusciti a inanellare un filotto di risultati che avrebbe schiuso loro altri traguardi”.
A proposito di mancanza di continuità: sorprende in negativo il Palermo, troppo altalenante.
“Troppo discontinuo, sì, ma ai playoff potrà rifarsi: lì inizierà un altro campionato e il Palermo ha tutte le carte in regola per imporsi”.
Tra Verona e Sassuolo, realtà che lei conosce bene, chi ha più chance di evitare la discesa in Serie B?
“Domanda difficile. Il Sassuolo vive un momento molto delicato, dopo tanti anni a buonissimi livelli. È una situazione complessa da comprendere e soprattutto da risolvere per il mio amico Davide Ballardini. Quanto all’Hellas, è più abituato (e pronto) a lottare per la salvezza. Ovviamente sono molto legato al Verona, per cui spero vivamente che ce la faccia. Ecco, il Sassuolo ha valori importanti e tecnicamente più qualità, ma per salvarsi serve un’altra mentalità, oltre all'abitudine alla lotta; sotto questo aspetto, l’Hellas potrebbe essere avvantaggiato”.
Mantova a un passo dal ritorno in Serie B: sorpreso?
“A Mantova sono stato bene, conosco il presidente e l’ambiente: no, non mi sorprende perché la squadra ha disputato un campionato importante e la promozione, cui manca solo il sigillo dell’aritmetica, è il giusto premio. Quella virgiliana è una realtà che merita la B”.