ESCLUSIVA TB - Mutti: “Parma, ancora uno sforzo. Cremonese, crollo inspiegabile. Cosenza, batti anche il Bari e ti salvi. Feralpi, che peccato. Vanoli e Vivarini pronti per la A”
La lotta per la promozione diretta in Serie A, il crollo della Cremonese, gli affanni del Palermo, l’urlo dei Lupi e due tecnici pronti per il grande salto. Di questo e altro ha parlato mister Bortolo Mutti, in esclusiva per TuttoB.
In vetta alla classifica il Parma ha rallentato, consentendo a Como e Venezia di avvicinarsi: torna contendibile anche il primo posto?
“La pressione c’è, visto come viaggiano Como e Venezia. Mentre la Cremonese è tagliata fuori dalla lotta per la promozione diretta: troppi 7 punti di distacco dal secondo posto a quattro giornate dal termine. Detto questo, il margine di vantaggio del Parma è abbastanza gestibile, perciò credo che alla fine i crociati riusciranno a vincere il campionato. Quanto al secondo posto, sarà un bel duello: vediamo che succede…”.
Sorprende il crollo della Cremonese (3 ko nelle ultime 5), che ora dovrà ripiegare sui playoff per tentare la scalata alla Serie A.
“Non me l’aspettavo, anche perché la squadra aveva dimostrato grande solidità e forza per gestire il momento decisivo della stagione. È un crollo inspiegabile, strano, visto il valore della rosa. Ma questa è la Serie B, un campionato in cui non puoi mai mollare di una virgola”.
Il Palermo ha cambiato guida tecnica, ma i risultati tardano ad arrivare; con Mignani, finora, solo una sequenza di pareggi.
“Sembrava che il ribaltone potesse dare una scossa... In un certo senso la continuità c’è stata, ma ci si aspettava di più. La situazione si è un po’ imbastardita, non è facile adesso rilanciare la squadra”.
Il blitz roboante del Cosenza a Reggio Emilia è una bella iniezione di fiducia per i Lupi in vista della volata salvezza.
“È una vittoria importantissima, che consentirà ai rossoblù di affrontare il Bari con più consapevolezza dei propri mezzi. Perdere a Reggio sarebbe stato un duro colpo. Certo, la Reggiana era in formazione rimaneggiata, ma il Cosenza è stato oggettivamente perfetto: lo 0-4 finale non ammette repliche. Dovessero superare anche il Bari, i calabresi potrebbero virtualmente chiudere il discorso salvezza”.
A proposito della Reggiana: dopo il colpo in quel di Venezia, gli emiliani hanno incassato 3 ko consecutivi, scanditi da 0 gol fatti e 7 subìti. Nel mentre, la panchina di Nesta scricchiola e all’orizzonte c’è la trasferta di Palermo: quanto è concreto il rischio di essere risucchiati nella bagarre per non retrocedere?
“La Reggiana è passata da una situazione di grande tranquillità a una di grande ansia. La sconfitta contro il Cosenza è pesante a livello mentale. Ora si tratta di recuperare energie e fare quadrato, perché la classifica è precaria. Può succedere di tutto…”.
Il Bari, inguaiatissimo, si è affidato a un tecnico alle prime armi (tra i pro); intanto però ha perso Puscas e (probabilmente) anche Diaw per il resto della stagione: la situazione è allarmante, l’aria tesa e lo spettro della Serie C adesso fa paura.
“Il rischio è alto. La sfida di Cosenza sarà un passaggio importante. A prescindere da come andrà a finire, il campionato è stato gestito male, bisognava fare scelte diverse. Le bocciature di tre allenatori (Mignani, Marino e Iachini) hanno destabilizzato lo spogliatoio. Ora si è optato per la soluzione interna consegnando le chiavi della panchina a Giampaolo; una soluzione soft, ma anche rischiosa. Contro il Pisa si è vista una buona prestazione, una squadra più aggressiva che ha conquistato un punto meritato, ma pareggiando è difficile uscire dalla zona playout, oltretutto anche le dirette concorrenti sono squadre ben attrezzate”.
In coda Lecco spacciato, Feralpi quasi, e anche l’Ascoli rischia grosso.
“Mi sorprende la Feralpi, dopo la vittoria di Cremona credevo avesse trovato la scintilla per centrare la salvezza. La rosa è stata costruita bene e ha qualità, purtroppo i Leoni del Garda sono penalizzati dall’inesistenza del fattore campo; disputare a Piacenza le gare casalinghe con il supporto di appena 200 tifosi, specie quando le squadre ospiti hanno al seguito 3-5mila sostenitori, significa giocare sempre in trasferta. Peccato perché, ribadisco, la Feralpi è una buona squadra e Zaffaroni un ottimo allenatore. Quanto all’Ascoli, i cambi di tecnici e direttori sportivi non hanno inciso. E se non ingrani subito, le problematiche si trascinano fino alla fine”.
Vanoli e Vivarini sono pronti per la A?
“Sì, perché hanno dimostrato grandi capacità gestionali nel contesto di un campionato difficile, con tante antagoniste importanti. Vanoli è quasi un esordiente in B, ma si è rivelato molto bravo e ora si sta giocando la promozione col Venezia. Vivarini, invece, arriva da un campionato di C vinto a suon di record e guida una squadra che sta disputando una stagione di alto livello, soprattutto sul piano della qualità del gioco espresso”.