ESCLUSIVA TB - Tosi: "Parma, non è fuga ma sei la più forte. Occhio al Palermo. Modena, per ambire alla A serve qualcosa di più. Reggiana, playoff alla portata"
Il campionato cadetto sotto la lente d'ingrandimento di Doriano Tosi, già ds tra le altre di Modena, Parma e Reggiana, intervenuto ai microfoni di TuttoB.
Direttore, il Parma vola a +6 sulle seconde: possiamo parlare di fuga?
“No, fermo restando che all’interno del novero delle squadre che lottano per la Serie A il Parma è la più forte e avvantaggiata. D’altra parte il campionato è suddiviso in tre tronconi: le prime cinque, le ultime cinque e il gruppone di mezzo”.
Tra le antagoniste dei ducali, chi ritiene favorita?
“Vedo molto bene il Palermo, anche perché l’ambiente spinge molto. Un pubblico come quello rosanero conta tanto”.
Ha sollevato un polverone l’uscita del patron Aurelio De Laurentiis, il quale ha definito il Bari “la seconda squadra del Napoli”: autogol clamoroso o amara verità?
“Può darsi che ci sia un fondo di verità, in ogni caso sarebbe stato opportuno non esternarlo; perlomeno io non l’avrei fatto”.
Il Modena è rientrato nel perimetro playoff: che gliene pare dei canarini?
“Stanno disputando un ottimo campionato, al massimo delle loro possibilità. Hanno un allenatore protagonista che si sta imponendo all’attenzione generale e nonostante sia giovane sta facendo buone cose. Quanto alla squadra, è forte ma per aspirare alla A serve qualcosa in più”.
Veniamo alla ‘sua’ Reggiana: può ambire ai playoff o dovrà accontentarsi di una salvezza tranquilla?
“Pubblicamente tutti dicono che l’obiettivo è salvarsi, in realtà sotto sotto un pensierino ai playoff lo stanno facendo. Sicuramente la Reggiana può fare di più perchè i valori dell’organico sono superiori rispetto a quello che dice la classifica. Io credo che arrivare nelle prime otto sia una possibilità”.
Delude la Sampdoria. C’è il rischio che i blucerchiati possano essere risucchiati nel vortice della lotta per non retrocedere?
“La Samp e anche lo Spezia devono fare i conti con situazioni societarie da gestire, retaggio di retrocessioni dalla Serie A che implicano sempre problematiche contrattuali e insofferenze di taluni giocatori di fronte alla prospettiva di militare in una categoria inferiore. Si tratta di situazioni complesse da risolvere, per la società stessa ma anche per un allenatore. Il fatto è che quando si retrocede bisognerebbe cambiare tanto, ma non sempre è possibile disfarsi dei contratti pesanti”.
Aglietti può compiere il miracolo salvezza a Lecco?
“Potenzialmente sì, per quanto io sia dell’idea che le quattro retrocesse usciranno dal lotto delle attuali ultime cinque. Dubito che la lotta possa coinvolgere altre squadre, forse il Sudtirol che ha qualche lacuna evidente. Ma 5 punti da recuperare, a febbraio, sono tanti: un bel margine di sicurezza per chi è davanti”.
Come giudica il livello di questa Serie B?
“Per spettacolo, agonismo, intensità e imprevedibilità è un campionato bellissimo. Solo in B l’ultima può battere la prima, eventualità che non capita né in A né in C. Nella fattispecie, ritengo che questo campionato cadetto sia di livello inferiore rispetto a quello della passata stagione; non ci sono squadre imbattibili, tutte presentano virtù ma anche difetti. Basti pensare che l’anno scorso sono retrocesse in C squadre costruite per puntare alla A, quali Spal, Benevento e Perugia. Quest’anno è tutto nella norma".
Un giocatore che le piace da impazzire?
“Qui in Emilia ho la fortuna di gustarmi tante partite di Serie B, da Modena a Piacenza, passando per Parma e Reggio, e devo dire che stravedo per Bernabè, fermo restando che tra le fila dei crociati ci sono tanti ottimi giocatori. Ma apprezzo molto anche Marcandalli e Bianco della Reggiana e Palumbo del Modena“.