La Repubblica - Palermo, Dionisi nel mirino dei tifosi: fischi e striscioni per il flop del tecnico
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"Dionisi nel mirino dei tifosi rosanero, fischi e striscioni per il flop del tecnico”, titola la Repubblica.
Clima di tensione in casa Palermo. Come evidenzia Alessandro Geraci, la pazienza dei tifosi è ormai agli sgoccioli e la sfiducia verso l’allenatore è ormai palpabile in città. I risultati deludenti, le scelte discutibili e le promesse mancate hanno minato il rapporto tra la piazza e il tecnico, generando contestazioni sempre più accese.
La situazione è esplosiva. Dopo il pareggio casalingo contro il Mantova, l’ennesima occasione persa, la tifoseria ha manifestato il proprio dissenso con striscioni eloquenti. Il più recente, comparso davanti alla sede della Curva Nord Inferiore al Borgo Vecchio, recita un chiaro “Dionisi vattene”. Non è la prima manifestazione di malcontento: già dopo lo scialbo pareggio contro il Mantova era stato affisso uno striscione all’esterno del Barbera che ironizzava sulle dichiarazioni iniziali del tecnico (“Voi lo volete? Lo vogliamo tutti”) con una secca risposta: “Dionisi anche noi lo vogliamo… Te ne devi andare”.
Il malumore della tifoseria è alimentato non solo dalla delusione per il percorso del City Football Group, che in tre anni avrebbe dovuto portare il Palermo in Serie A, ma anche dalle decisioni tattiche e gestionali di Dionisi che continuano a far discutere. Alcune scelte recenti hanno ulteriormente infiammato la piazza: l’uscita di Pohjanpalo, uno dei migliori in campo contro il Mantova e autore di un gol oltre a un palo clamoroso, e l’inserimento di Nikolaou contro lo Spezia, che ha favorito il pareggio dei liguri, sono state viste come mosse inspiegabili e controproducenti.
La gestione di Brunori è un altro nodo controverso. Dopo un lungo periodo di marginalizzazione, il capitano è tornato al centro del progetto solo dopo l’addio di De Sanctis, alimentando dubbi sulle reali dinamiche interne al club e aumentando la percezione di confusione gestionale. Non meno opaca è stata la vicenda legata alla rescissione di Lucioni: inizialmente presentata come conseguenza di un infortunio, si è poi rivelata una decisione già presa da tempo, mantenuta segreta fino all’ufficialità.