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Focus On...Filippo Falco, da Pavia a Lecce per diventare una stella

Focus On...Filippo Falco, da Pavia a Lecce per diventare una stellaTuttoB.com
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport
domenica 5 agosto 2012, 09:00Focus On...
di Luca Ngoi

Giocare da professionista per la squadra della quale sei tifoso sin da bambino è sicuramente la soddisfazione più grande per qualsiasi giocatore, conquista di trofei e titoli a parte. Ebbene, uno di quelli che è riuscito a coronare questo sogno è Filippo Falco, trequartista o seconda punta classe 1992 nato a Taranto ma da sempre tifoso del Lecce, dove inizia di fatto la sua favola.

Nel settore giovanile i suoi dribbling ubriacanti e i costanti numeri rifilati alle difese di tutto il campionato portano gli addetti ai lavori ad azzardare un paragone piuttosto scomodo iniziando a chiamarlo il “Messi del Salento” dopo un gol strepitoso in Primavera che lascia tutti a bocca aperta. Falco incanta gli astanti ad ogni partita e assieme all’amico Falcone forma una delle coppie d’attacco più interessanti dell’intero panorama del campionato Primavera 2010-11, cosa che comunque non basta per evitare un magro bottino da 6 vittorie e 12 sconfitte che porterà la squadra a chiudere solo al terzultimo posto nel girone C.

L’esordio in prima squadra arriva in una partita di Coppa Italia in cui, seppur in poco tempo, riesce a mettere in mostra le sue eccellenti qualità, peraltro giocando in coppia con uno dei suoi più grandi idoli, quel Javier Ernesto Chevanton che a Lecce ci è tornato per restarci a lungo. I giallorossi però l’anno scorso disputavano il campionato di Serie A, e quindi a Falco viene data la possibilità di andare a maturare da un’altra parte con l’obiettivo di tornare più forte. La sistemazione ideale viene trovata in Pavia, piazza tranquilla e che può farlo crescere senza troppe pressioni. E in effetti l’impatto è buono, come lui stesso conferma in un’intervista a Salento Sport in cui dichiara: “Mi sono sentito subito a mio agio. Peccato per la tanta, troppa, nebbia”. Inconvenienti da Settentrione, ma che comunque non bloccano quello che è un vero e proprio prodigio per la squadra biancoazzurra in una stagione complessivamente da buttare.

Falco infatti è piccolino, fisicamente gracile, ma in un modo o nell’altro lascia sempre di sasso i difensori avversari, eludendoli con finte e movenze “alla Miccoli”, come aveva affermato tempo fa il suo procuratore Andrea Cattoli. Alla fine del campionato saranno 8 le sue reti, la più bella al Sorrento alla seconda giornata di andata, che gli vale anche come il primo centro tra i professionisti: un’emozione indimenticabile. Così come indimenticabile è stata tutta la scorsa stagione scorsa per Falco, in cui il Pavia cambia 4 allenatori, che ovviamente hanno idee diverse sul suo conto, a volte snaturandone il gioco piazzandolo sulla fascia in un centrocampo a 4, posizione in cui è assolutamente sprecato. Con l’arrivo di Giorgio Roselli (l’ultimo del quartetto di tecnici) però Falco e il Pavia si ritrovano, con il baby fenomeno che finisce in crescendo e con la squadra che si salva ai playout nel doppio confronto con la Spal.

A Gennaio era stato dato quasi per certo il suo passaggio da subito in B con la Juve Stabia, ma le parti in causa non erano riuscite a trovare un accordo e dunque per Falco il momento del salto di qualità può avvenire in questa stagione, col Lecce retrocesso in B ma con Falco carico a mille per questa nuova avventura, visto che ha già dichiarato di voler “dare il massimo con la maglia giallorossa e onorare la città”. Si ricomincia da Lecce dunque, e da Chevanton, il suo primo compagno d’attacco, che ritroverà, insieme a Falcone e all’altro talento della “cantera” giallorossa Chiricò, con i quali formerà un reparto pronto a dare spettacolo. Forse Lecce non troverà il suo Messi, ma se da qui a qualche anno potranno ritrovarsi a commentare un nuovo Miccoli o un altro Chevanton i tifosi non saranno di certo delusi.