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Focus On...Leonardo Pavoletti, più Lucarelli che Toni, lo Sparviero vuole conquistare la B

Focus On...Leonardo Pavoletti, più Lucarelli che Toni, lo Sparviero vuole conquistare la BTuttoB.com
© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com
domenica 12 agosto 2012, 09:00Focus On...
di Luca Ngoi

La felicità arriva a chi sa aspettare. Recitava più o meno così un vecchio adagio popolare, che come quasi tutta la saggezza da strada ci prende nella maggior parte delle volte. E quale detto potrebbe essere più adeguato di questo per Leonardo Pavoletti, professione attaccante nato il 26 Novembre 1988 a Livorno, che dopo varie peripezie ha trovato la meritata consacrazione nell’ultima stagione, che lo ha proiettato nella nostra amata Serie B.

La sua carriera inizia vicino a casa nell’ Armando Picchi, che nel 2007 disputa il campionato di Serie D, durante il quale riesce a marcare 12 goal in 30 presenze, dopo le 29 corroborate da 4 centri l’annata precedente. Dopo due stagioni di apprendistato è giunto il momento per il ragazzo di salire di livello, pur rimanendo sempre in Toscana. È infatti il Viareggio di mister Aglietti a notarlo e a decidere di puntare su di lui come leader di un attacco in una squadra giovane e frizzante.

E così la stagione 2008-09 risulta piuttosto soddisfacente per il ragazzo, che in un ambiente adatto disputa 28 partite andando vicino alla doppia cifra con 9 goal dimostrando di poter reggere senza problemi la categoria superiore già al suo primo anno tra i professionisti facendosi notare come uno dei giovani più interessanti del panorama delle serie minori italiane, tanto da disputare anche qualche partita con le selezioni  nazionali di categoria.

A livello tecnico Pavoletti è la classica prima punta che fa del fisico e dell’atletismo la sua principale fonte di gioco, alcuni ai tempi di Viareggio lo paragonano addirittura a Luca Toni, altro giocatore che è dovuto passare da una lunga gavetta nelle serie inferiori per esplodere definitivamente e diventare addirittura campione del mondo.  Nel suo processo di crescita, dopo l’ottima esperienza con le Zebre è il momento per lui di un altro salto di qualità. È il Sassuolo ad essere sulle sue tracce, e dopo averlo acquistato ne cede la metà al Pavia, altra squadra che allora milita in C2, categoria che ormai può dire di conoscere alla perfezione.

A Pavia arriva sin dal ritiro, dove sono in pochi a conoscerlo, ma per lui garantisce il ds Moreno Zocchi, che tranquillizza i sempre scettici tifosi pavesi. Alla prima intervista Leonardo, avvisato dei tanti paragoni di cui sopra con Toni spiazza il pubblico affermando: “Dicono che assomiglio a Toni, ma il mio modello è Lucarelli”. Del resto da un livornese cosa vi aspettavate? Il feeling con i tifosi dopo un po’ scatta, la stampa locale lo rinomina “Lo Sparviero” per le evidenti qualità di rapace e  anche perché i gol non tardano ad arrivare, in una C2 che il Pavia disputa a buoni livelli e che Pavoletti terminerà a quota 9 reti, ancora una volta vicinissimo alla doppia cifra.

A questo punto, dopo due stagioni più che positive il Sassuolo decide di prelevare nuovamente la metà del suo cartellino e di girarlo ancora in comproprietà alla Juve Stabia, questa volta in Prima Divisione, un’occasione importante in una piazza altrettanto prestigiosa e dal pubblico caldissimo. Nonostante le buone premesse però per il livornese la stagione si rivela infruttuose, limitata a sole 7 presenze senza segnare nemmeno una volta. La squadra comunque riesce a conquistare la promozione in Serie B via playoff, ma Pavoletti non può considerarsi legittimamente un grande protagonista della cavalcata dei ragazzi di mister Braglia, che decide di non includerlo nella rosa che si giocherà la serie cadetta.

Il Sassuolo si ritrova a dover decidere nuovamente del suo futuro e dopo varie trattative è il Lanciano ad aggiudicarselo per fargli giocare nuovamente una Prima Divisione di medio livello. Le cose però vanno oltre ogni più rosea aspettativa, perché Leonardo si rivela trascinatore assoluto dei rossoneri verso la promozione in B, la sua seconda cavalcata verso la cadetteria consecutiva, ma questa volta vissuta da primo attore assoluto. Con 16 gol, incluso quello nel 3-1 al Trapani nella finale Playoff, lo Sparviero si laurea capocannoniere del girone B di Prima Divisione, completando così la sua prima annata in doppia cifra.

Dopo essere diventato l’idolo indiscusso dei tifosi rossoneri però giunge il momento di salutare, visto che nonostante interessi anche dalla Serie A (Chievo e Cagliari) e tantissime richieste in B (Spezia e Reggina in primis) è il Sassuolo a decidere di tenerlo in squadra per dimostrare di che pasta è realmente fatto questo Sparviero, che da buon rapace alla Lucarelli vuole fare razzia di reti anche nel secondo campionato nazionale.