Focus On...Marko Mitrovic, il piccolo Ibra per i grandi voli delle Rondinelle

È nato a Malmo, ma ha un cognome non esattamente svedese ma bensì dai suoni più slavi che mai, è un attaccante, una prima punta di fisico ma che si sa destreggiare bene con i piedi. Vi ricorda qualcosa o qualcuno? No, non stiamo parlando di Zlatan Ibrahimovic, ma di un ragazzo classe 1992 che però potrebbe presto sostituirlo sia nella nazionale svedese sia nelle preferenze dei grandi club europei.

Il nostro uomo è Marko Mitrovic, come detto non esattamente il nome e il cognome più svedesi che ci possano essere, ma è lì che questo ragazzo è nato e ha mosso i primi passi calcistici, per l’appunto nel Malmo, come il suo più illustre predecessore. Sono molti i club europei sulle sue tracce, ma il più lesto ad accaparrarselo è il Chelsea, che nel 2008 lo blocca fino a Giugno, quando avrebbe intenzione di riprenderselo. Il Malmo però non è d’accordissimo sulla formula, quindi accetta ma di mal grado e come “punizione” decide di farlo giocare col contagocce, anche se quando scende in campo è sempre decisivo e segna a ripetizione.

Prima del trasferimento ai Blues per Marko c’è da espletare la formalità del Torneo Nordico Under 16, dove in 4 partite segna la bellezza di 7 goal dominando in lungo e in largo la competizione che conclude da capocannoniere. Finalmente, dopo un’estate da trascinatore della sua Svezia si può trasferire a Londra, dove però cominciano i tanti problemi fisici: prima un problema alla coscia, successivamente la schiena e infine, come se non bastasse, è il legamento della caviglia a cedere facendo terminare anticipatamente la sua stagione, che comunque si conclude con 5 goal in 8 presenze da titolare, a riprova delle sue ottime doti di bomber.

La stagione successiva evidenzia i suoi progressi soprattutto sul piano fisico, aspetto in cui non ha problemi e anzi, la continuità di rendimento gli frutta a livello personale un titolo di capocannoniere dei campionati giovanili inglesi, e a livello di squadra la conquista della FA Cup dei giovani, con lui come guida e faro indiscusso della squadra in attacco, dove grazie al fisico imponente può fare reparto da solo. L’abilità nel segnare e in generale a livello tecnico è ottima e lo riconoscono tutti, ma per essere un ragazzo di 186 cm fatica molto nel gioco aereo, il che potrebbe rivelarsi una grossa pecca soprattutto in campionati più fisici e duri di quelli giovanili.

Dalla stagione 2010-11 in poi però per Marko è un calvario continuo, che comincia con un’altra operazione al legamento della caviglia già infortunata e che prosegue con tutta una serie di altri infortuni quasi impossibili da enumerare e quantificare. È chiaro che in queste condizioni il suo rendimento e il suo impiego sono limitati a qualche apparizione sporadica qua e là, con goal ancora più rari. Il Chelsea vorrebbe puntare su di lui, ma arriva al punto di non poter più supportare tutte le sue grane atletiche e dunque decide di rescindere il contratto con lo svedese, per il quale si parla insistentemente di un ritorno nella natia Malmo che peraltro non si concretizza.

Arriva a Luglio invece l’occasione di un provino con l’ambizioso OB del campionato danese, che però non si trasforma in un trasferimento vero e proprio, così è il Brescia a decidere di puntare fortemente su di lui. Dato l’ormai ufficiale passaggio di Jonathas al Pescara Mitrovic si troverà a concorrere per un posto nel duo d’attacco con il veterano Caracciolo, il neo arrivato Picci e l’ungherese Feczesin, ma il sistema tattico di mister Calori che ha già aiutato a crescere il brasiliano potrebbe fare qualcosa anche per lui, che intanto dice che: “l’infortunio passato  è solo un brutto ricordo. Ora sto bene. D’altronde sono cose che capitano a tutti i giocatori”. Parola di “piccolo Ibra”, che se troverà un minimo di continuità e di minutaggio costante potrà davvero far volare queste rondinelle.