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Focus On...Michelangelo Albertazzi, il nuovo che avanza: ecco il difensore pronto ad esplodere a Verona

Focus On...Michelangelo Albertazzi, il nuovo che avanza: ecco il difensore pronto ad esplodere a VeronaTuttoB.com
© foto di Veronica Giugne
lunedì 6 agosto 2012, 09:00Focus On...
di Luca Ngoi

Non sono molti i giocatori che a 21 anni non ancora compiuti possono vantare già un’esperienza all’estero, un mondiale under 20, due europei under 19 e due squadre di Serie B nella propria pur giovane carriera. Uno di coloro che fanno parte di questa breve lista è Michelangelo Albertazzi, difensore centrale nato il 7 Gennaio 1991 a Bologna e che proprio nelle giovanili del club emiliano ha mosso i primissimi passi da calciatore prima di trasferirsi a Milano, sponda rossonera.

Della Primavera milanista diventa il capitano e la guida tattica, sfruttando benissimo le sue qualità che lo rendono un difensore fisico ma allo stesso tempo versatile e in grado di disimpegnarsi allo stesso modo sia da centrale sia da terzino, ruolo in cui è stato impiegato in tutte le nazionali giovanili fino all’under 20. Viste le ottime prestazioni rimediate con la Primavera anche in prima squadra si accorgono di lui e in particolare il merito per la sua prima convocazione si deve a Leonardo, che decide di farlo unire al gruppo in tre partite (con Sampdoria, Palermo e Fiorentina) pur non trovando mai l’occasione per farlo debuttare sul campo.

Tuttavia, pur sembrando pronto per spiccare il volo in una categoria inferiore nella quale fare esperienza e migliorare, Albertazzi nella stagione 2010-11 rimane ancora in Primavera per quello che dovrà essere il suo ultimo anno di giovanili. La difesa milanista, anche grazie alla sua grande esperienza, risulta una delle più organizzate del torneo e con la maglia rossonera disputa tutte le partite giocando sempre 90 minuti, o 120 nel caso del playoff qualificante alla fase finale contro l’Inter terminato poi ai rigori con la vittoria e quindi l’accesso alle Final Eight dove però i ragazzi di mister Stroppa si vedranno subito eliminati dalla Roma poi campione d’Italia.

Per Michelangelo è una svolta, nel suo piccolo, epocale, perché potrebbe rappresentare la sua ultima partita di calcio giovanile: ora il baby fenomeno deve farsi uomo e camminare con le proprie gambe. E allora quale occasione migliore per formarsi se non quella di raccogliere armi e bagagli e andare all’estero, precisamente nella Liga Spagnola al Getafe, la terza squadra di Madrid dove spera di “giocare più partite possibile” e rivela il suo sogno di marcare Giuseppe Rossi, già compagno di ritiro nella Under 20. Insomma, si parte con le migliori intenzioni, anche dopo aver disputato un buon precampionato, cui però non fa seguito una stagione altrettanto soddisfacente. Già, perché mister Luis Garcia Plaza sembra non vederlo, lo convoca soltanto in cinque occasioni e lo fa scendere in campo soltanto in due di queste. Alla fine è lo stesso tecnico ad accorgersi che per il giovane difensore non ci può essere spazio, così a Gennaio il Milan e il Getafe decidono di terminare il prestito e di far provare al ragazzo l’esperienza della Serie B a Varese.

Anche in questo caso l’esperienza poteva essere migliore, viste le sole due apparizioni, ma c’è anche da sottolineare il fatto che la concorrenza di Terlizzi e Cacciatore nel reparto non era tra le più facili da abbattere. Gioca molte più partite, ancora una volta, con la Primavera da fuori quota, arrivando anche in questo caso alla fase finale del torneo. Nei playoff disputati invece dalla prima squadra di Maran non viene, a sorpresa, nemmeno convocato. Nonostante tutto però i pochi mesi trascorsi in bianco rosso sembrano giovargli, perché una volta tornato al Milan per l’attuale pre-stagione Albertazzi impressiona positivamente mister Allegri che lo schiera anche nel Trofeo Tim, nel quale si attesta come uno dei migliori nell’opaca prova dei rossoneri.

Si spargono voci secondo le quali il Milan potrebbe tenerlo e dare finalmente fiducia a un giovane fatto in casa per il dopo Thiago Silva, ma alla fine si preferisce girarlo in prestito con diritto di riscatto al Verona, che batte la concorrenza del Livorno e si aggiudica un difensore giovane ma già pronto per disputare un campionato di alto livello. La sua qualità maggiore? La concretazione: difficilmente lo vedrete protagonista di topiche o papere da “Mai dire Gol” e la Verona sponda “greca” può essere per lui la piazza giusta per esplodere e tornare finalmente in via Turati, non tanto per essere il nuovo Thiago ma per continuare a essere semplicemente Michelangelo Albertazzi.