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Focus On...Nadir Minotti, da Bergamo per diventare il nuovo Re di Lanciano

Focus On...Nadir Minotti, da Bergamo per diventare il nuovo Re di LancianoTuttoB.com
© foto di Daniele Buffa/Image Sport
giovedì 9 agosto 2012, 09:00Focus On...
di Luca Ngoi

Se cercate sul dizionario il significato del nome Nadir avrete due risposte: la prima, quella astronomica, che sta ad indicare uno speciale posizionamento del sole e in particolare il momento in cui esso si trova opposto allo Zenit; l’altra, quella letteraria, trova le sue origini nei romanzi di Salgari e Bizet in cui il nome Nadir significa “Re della montagna”.

Chissà se Nadir Minotti, trequartista nato a Bergamo il 16 Maggio 1992, è consapevole di questo significato. Intanto lui in campo si comporta da vero leader, così come ha sempre fatto vestendo quella maglia numero 10 sulle spalle, che lo ha sempre ricoperto di una luce particolare. Da buon bergamasco inizia la sua carriera nelle giovanili dell’Atalanta, dove compie tutta la trafila delle giovanili fino alla Primavera, con la quale gioca la sua prima stagione nel 2010 disputando 26 partite e segnando la bellezza di 12 goal per condurre i suoi alla fase finale dove però sono costretti ad abdicare di fronte alla Fiorentina. Nel frattempo è sempre protagonista delle amichevoli dell’Under 19 azzurra, con la quale è sempre titolare riuscendo anche a segnare un goal nel 3-1 inflitto alla Polonia durante la fase di qualificazione agli Europei di categoria.

Sono in molti ad accorgersi di lui, non solo per quello che ha fatto nella Primavera ma anche perché nell’ambiente orobico tutti ne parlano come del prossimo fenomeno pronto a incantare. Già, perché non è cosa da tutti i giorni vedere un giocatore che porta a spasso quel fisico, piuttosto possente, in grado di giocare con una proprietà tecnica che di solito è propria di ragazzi molto più minuti di lui. Gioca trequartista per sfruttarne le doti di inserimento, che come abbiamo visto con i numeri della sua prima stagione, sono di altissimo livello, ma per conformazione atletica e personalità potrebbe benissimo stare davanti alla difesa e impostare il gioco da quella posizione, ma l’impressione è che così facendo se ne limiterebbe la vena creativa incanalandolo in compiti difensivi che non sempre gradisce e inoltre si dimezzerebbe la sua efficacia in zona goal, nella quale grazie ad un ottimo colpo di testa e ad un interessante tiro da fuori sa farsi valere con più armi.

Nella stagione successiva, quella del ritorno in Serie A della Dea, Stefano Colantuono decide di aggregarlo alla prima squadra, inizialmente per il ritiro pre campionato e in seguito in modo definitivo, convocandolo per molte partite e facendolo anche debuttare nella massima serie in occasione del 2-2 di Siena in cui gioca 25 minuti in sostituzione di “Jack” Bonaventura impressionando soprattutto per il carattere e la tranquillità quasi da veterano con cui scende in campo. Data la presenza in pianta stabile con i grandi le sue apparizioni in Primavera sono soltanto 8, ma anche in questo contesto di discontinuità trova un goal, alla sesta di campionato nell’emozionante 4-3 contro l’Hellas Verona. Nel mentre, oltre alle solite scorribande con l’under 20 di Luigi Di Biagio (anche qui una rete, nella sconfitta 3-2 contro la Germania), per Nadir c’è tanta panchina fino alle ultime due partite di Serie A, con i nerazzurri già salvi ma con Minotti che scende in campo contro Lazio e Juventus per 40 minuti facendo vedere a mister Colantuono che su di lui poteva scommettere già in altre occasioni.

Proprio per questo il tecnico e il ds Marino erano stati accusati da alcuni organi di stampa locale a Gennaio di aver acquistato il 34enne Mutarelli e di non puntare di più sui giovani del settore giovanile come il nostro Nadir e Bonaventura, col risultato di non sapere realmente cosa il giovane ex numero 10 della Primavera bergamasca valesse in un campionato di alto borgo come la Serie A.  Così, in questa estate, i vertici dirigenziali e tecnici decidono di mandarlo a maturare in cadetteria, in una piazza entusiasta e vogliosa di spettacolo come Lanciano, dove l’unico altopiano è La Majelletta, località turistica molto apprezzata e della quale Nadir Minotti può diventare il Re, come nei romanzi di Salgari e Bizet.